La crisi sanitaria che sta coinvolgendo il mondo intero ha messo a nudo le vulnerabilitĆ del modello di sviluppo che abbiamo fino a qui seguito. La crescita -economica- infinita; il consumo smodato di energie, di risorse e di ecosistemi; il ātutto e subitoā; sono paradigmi che in questi giorni stanno mostrando i loro limiti e stanno mostrando a ogni singolo essere umano quanto siamo tutti interconnessi e quanto le scelte di ognuno ricadano poi su tutti quanti.
āIl re ĆØ nudo!ā lo ha urlato non un bambino, ma la Covid-19, e ce lo sta dimostrando, purtroppo, in una maniera terribile e dolorosa.
Fare tesoro degli insegnamenti che questa drammatica situazione ci sta impartendo non solo ĆØ doveroso per rispetto a chi sta sacrificando il suo tempo, i suoi soldi, finanche la sua vita; ma ĆØ anche vitale per ripartire, una volta passata la crisi, con un nuovo modello di sviluppo. Le scelte che possiamo prendere per migliorare il nostro modello di vita, sia come singoli sia come collettivitĆ , non mancano. In ogni settore delle attivitĆ produttive, in ogni aspetto delle nostre vite quotidiane, sono presenti in grande quantitĆ margini di miglioramento sociale, ecologico e anche economico.
Per quanto compete Fiab, che da sempre si occupa di mobilitĆ , non possiamo che far notare quanto la mobilitĆ basata sullāuso preponderante dellāautomobile privata abbia esacerbato tutti i problemi sopraggiunti con la pandemia.
Lāinquinamento, se non direttamente responsabile della diffusione del nuovo coronavirus, ha sicuramente indebolito i nostri sistemi respiratori, rendendoci più vulnerabili ad esso. LāinattivitĆ fisica ha indebolito le difese immunitarie dei nostri corpi rendendoci più deboli di fronte a tutte quelle patologie che, sommate alla Covid-19, hanno portato il nostro prezioso Servizio Sanitario Nazionale al limite del collasso, ricordandoci quanto siamo fortunati ad avere un simile sistema di sanitĆ pubblica che però, da solo, non può fare miracoli. Il SSN va ri-potenziato, ma la popolazione deve recuperare quanto prima livelli di salute che alleggeriscano la pressione sul SSN.
La mobilitĆ privata basata sullāuso e abuso dellāautomobile non solo inquina, ma ci rende pigri e quindi vulnerabili. Il trasporto pubblico non inquina, ma purtroppo ci costringerebbe ad annullare quelle distanze di sicurezza che lāemergenza sanitaria ci impone, speriamo per il più breve tempo possibile. Lāelettrificazione della mobilitĆ procede spedita: serviranno però ancora molti investimenti e molti anni prima che sia completa, e quandāanche essa possa potrĆ aiutarci a limitare lāinquinamento, nulla potrĆ contro la mancata attivitĆ fisica che tanti benefici, invece, porta allāorganismo umano.
Lāunica soluzione disponibile da subito, a costi irrisori, efficace ed efficiente per combattere contemporaneamente lāinquinamento, lāinattivitĆ fisica, il consumo di risorse, di energie e di suolo ĆØ la mobilitĆ attiva, nelle sue declinazioni di pedonalitĆ e ciclabilitĆ . Per i prossimi mesi e anni ĆØ imperativo che le cittadine e i cittadini del mondo consumino meno, consumino meglio e si muovano meglio. La ciclabilitĆ e la pedonalitĆ diffusa consentono a larghe fasce della popolazione di muoversi e spostarsi senza inquinare e garantendo, a quelle efficientissime macchine che sono i nostri corpi, quel minimo livello di attivitĆ fisica indispensabile al suo corretto mantenimento per il più lungo tempo possibile.
Servono dunque interventi urgenti per la immediata promozione della mobilitĆ attiva nelle nostre cittĆ per il post-crisi, che vanno poi resi strutturali e funzionali a un duraturo cambio di paradigma sul come e quanto tutti noi ci muoviamo.
Il re è nudo, non ci sono più scuse.
