Il presidente di FIAB-Tuttinbici Vicenza ci manda la scansione di un articolo, pubblicato giovedì 26 maggio da il Giornale di Vicenza, che racconta di “Decine di ciclisti stranieri lasciati a piedi da Trenitalia, comprensibilmente infuriati per un disservizio che per loro risulta assolutamente incomprensibile.”
Accade a Bassano del Grappa. Sulla ciclabile della Valsugana passano ogni anno ben 300 mila cicloturisti ma i treni di andata o ritorno da Trento possono caricare al massimo due bici, tranne nei mesi di luglio e agosto quando ne ospitano invece 32.
I 32 posti sono “merito” del Coordinamento Veneto di FIAB che si è adoperato, a suo tempo, per far predisporre il materiale ferroviario adeguato, ma che lamenta oggi l’inadeguatezza di un servizio “ristretto” a due mesi a fronte invece di una stagione ciclo-turistica ben più lunga.
Dall’articolo si evince che i cicloturisti tedeschi non si son lasciati intimorire e, forti di aver pagato il biglietto, sono saliti ugualmente sul treno. Certo, a casa loro, son abituati a ben altro, con treni regionali che possono trasportare molte decine di biciclette alla volta e Ferrovie abituate al rispetto dei clienti.
Questa è una situazione che FIAB conosce bene. I “posti bici” sui treni sono drasticamente diminuiti. Soprattutto grazie al nuovo materiale ferroviario, spesso con solo 2 o 4 posti bici, a differenza delle semi-pilote di quelli più vecchi. Insomma, c’è stata una scelta ben precisa di Trenitalia e/o delle Regioni che penalizza l’intermodalità Treno+Bici per i pendolari e ostacola lo sviluppo del cicloturismo nel nostro Paese. Una scelta non tecnica ma politica.
La novità che riscontriamo in questo artcolo però è rilevante. Una volta tanto non sono le associazioni dei ciclisti a protestare ma albergatori ed operatori turistici. Finalmente qualcuno si è accorto, insomma, che il cicloturismo porta lavoro e andrebbe incentivato e “coccolato”. E si chiede, ma che pubblicità faranno all’Italia “in bici” questi cicloturisti tedeschi?
Leggiamo parole condivisibili e decise sul Giornale di Vicenza (musica per le nostre orecchie). “È un problema che va risolto in fretta perché le perdite sul fronte economico e promozionale per il territorio sono immense. E’ la politica che deve intervenire. Noi siamo pronti da un pezzo e lo stiamo dimostrando.” Roberto Astuni, presidente degli albergatori bassanesi, promotore e consigliere del marchio d’area Territori del Brenta, non nasconde disagio e disappunto per quanto accaduto al cicloturisti venuti a Bassano e promette azioni forti per far potenziare il servizio del trasporto bici su rotaia. Dalla sua ha cifre importanti “Non potenziare e mettere in sinergia tutti gli enti che possono sostenere il cicloturismo sarebbe un autogol clamoroso – spiega Astuni – Basti pensare che nel 2010 i cicloturisti a Bassano erano 30 mila e ora siamo a quota 300mila. Un turista tedesco spende in media 500 euro alla settimana in prodotti enogastronomici e di artigianato. Non è pensabile che il servizio ferroviario sia così carente. Bisogna fare qualcosa subito e la politica deve darci una mano, altrimentì perderemo un’occasione importantissima per il rilancio anche economico del territorio”. A mettere il dito nella piaga c’è il passaparola, la più veloce e incisiva pubblicità esistente. “L’esperienza vissuta dai cicloturisti rimasti bloccati a Bassano” conclude Astuni “è una cartolina pericolosissima. Il messaggio che passerà ai turisti stranieri è che possono venire a Bassano in bici solo nei mesi estivi e il danno che questo potrebbe provocare è incalcolabile e, ovviamente, ìnccettabile”.
Le proteste per le terribili carenze del servizio Treno+Bici in Italia, da noi denunciate da almeno 25 anni, sono rimaste sostanzialmente sempre inascoltate da parte di Trenitalia e Regioni. Speriamo che le proteste degli Albergatori e degli Operatori Turistici possano finalmente sortire quell’effetto da noi auspicato e far dotare tutti i treni di adeguati posti bici. Il nostro Paese, come abbiamo già scritto, è visto come una meta appetibile da parte dei cicloturisti europei e in particolare tedeschi. Non facciamoci scappare anche questa occasione di sviluppo!