Tre persone su dieci vorrebbero pedalare più spesso. Condizionale d’obbligo. Perché purtroppo in Italia, il secondo paese europeo per tasso di motorizzazione dopo il Lussemburgo (dati Eurostat 2014, da noi 61 auto ogni 100 abitanti), quasi tutta la torta dei tragitti quotidiani viene “divorata” dall’automobile. Due spostamenti su tre col veicolo privato nel 2016. Dati pubblicati nel 14esimo rapporto sulla mobilità in Italia di Isfort – Istituto superiore di formazione e ricerca per i trasporti – un’analisi dettagliata frutto di un sondaggio su un campione rappresentativo di 12,200 persone sulle abitudini quotidiani legate a pendolarismo e mezzi utilizzati lo scorso anno.
Spostamenti di tutti i giorni che, secondo il 14esimo rapporto Isfort sull’anno 2016, sono in aumento per gli italiani con un trend costante dal 2012. E su distanze quotidiane perlopiù limitate. Tre spostamenti su dieci sono infatti inferiori a 10 km, mentre soltanto tre su cento superano i 50 km. Tragitti quindi abbordabili per chi si muove in bicicletta o a piedi. Ma le tabelle raccontano un altro traffico: nel 2016 ammonta a 3,3% la fetta di italiani in sella (in calo rispetto al 3,8% del 2001); a piedi, sempre lo scorso anno, si è spostata invece il 17,1% della popolazione per un dato complessivo sulla mobilità attiva – così riassume Isfort piedi+bici – che vale il 20% degli spostamenti totali.
Come si spiega dunque la forbice tra i desideri – quelli dei tanti italiani che vorrebbero pedalare di più – e un quadro che ci restituisce invece un concerto di marmitte? Parte della responsabilità – è netto il commento dei ricercatori Isfort – va sul conto della politica. “È chiaro che le politiche pubbliche, centrali e locali, per la mobilità sostenibile alla prova dei fatti, e al di là della retorica, non sono state efficaci o addirittura sono state penalizzanti”.
Il focus dell’ultimo rapporto Isfort sulla mobilità in Italia analizza anche i profili di quel 3,3% di italiani con l’abitudine della bicicletta. Nel 2016 più uomini (60,8%) che donne (39,2%); il 43% dei ciclisti con un’età fra i 46 e i 64 anni, mentre la fascia 14-29 anni si è quasi dimezzata dal 19,9% del 2001 all’11,2% dello scorso anno. Interessante poi il dato sulle distanze pedalate: la maggioranza assoluta (55,3%) si sposta su tragitti massimi di 2 km, ma il 42,5% (era il 27,6% a inizio millennio) pedala oggi tra i 3 e i 10 km nei propri spostamenti. Ciclisti che in Italia hanno pedalato di più. Ma in quanti automobilisti sarebbero pronti a diminuire l’utilizzo del mezzo privato in Italia? Sempre secondo i dati Isfort quasi il 30% degli intervistati.