Alfredo Martini, un grande amico della bicicletta
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Un breve ricordo di Alfredo Martini, scritto da Bepo Merlin. Come sempre leggero ed un po’ auto-ironico, l’ex direttore della FIAB, ci “rivela” cosa Martini gli disse in privato.

 

Alcuni sono fortunati nel gioco, altri in amore. Io credo di essere tra questi ultimi e non solo perché mio nipote mi ha detto che ho fatto bene a sposare sua nonna.
Nella mia vita ho avuto la fortuna di godere di ottime relazioni umane. In particolare posso vantare amicizie preziose, che l’esperienza in Fiab ha contribuito ad ampliare notevolmente.
Oltre a ciò, ho avuto la ventura di conoscere da vicino alcune persone eccezionali (niente di paragonabile all’ esperienza del divo Giulio Andreotti, s’intende).

Uno di questi personaggi eccezionali è stato Alfredo Martini, l’ex CT della nazionale italiana di ciclismo scomparso in questi giorni.
L’ occasione mi fu data dagli amici di Chiaravalle. C’era da inaugurare il monumento alla bicicletta, degno coronamento alla politica pro bici di quel comune.
L’allora Presidente Fiab, Antonio Dalla Venezia era impegnato. Dovetti “sacrificarmi”. Fu cosi che mi trovai a fianco della Sindaca e di quello che era uno dei personaggi sportivi che più avevo ammirato in gioventù.
Alfredo Martini mi aveva stupito qualche tempo prima in un’ intervista televisiva, per le idee da Fiab che aveva espresso.
A Chiaravalle si superò, affermando che le città devono diventare a misura di bambino. In privato mi stupì, affermando che l’agonismo deve essere confinato nell’età giovanile e che poi andare in bici deve diventare un piacere.
Alfredo è stato un grande uomo, un grande CT e, per quanto ci riguarda, un grande amico della bicicletta.
Mi terrò stretta la bella intervista uscita tre anni fa su BC.