L’Anello dei Colli Euganei è una ciclovia in provincia di Padova lunga 63 km. Si tratta di uno dei percorsi più importanti del territorio, che tocca 15 comuni e di cui la gestione è ora in capo alla Provincia di Padova. All’interno del Parco Regionale dei Colli Euganei, questa infrastruttura bike friendly ha offerto una sfida in termini di governance suggerita in parte da FIAB, che ha spinto per un salto di qualità. In questo articolo ve la presentiamo, specificando anche che ruolo rivestirà la Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta per quanto riguarda consulenza e monitoraggio. FIAB ricopre parte attiva nella gestione di governance del percorso, un elemento che potrebbe fare scuola ed essere replicato in molti altri contesti.
Il 20 ottobre FIAB è stata coinvolta in un incontro istituzionale al Palazzo Santo Stefano di Padova con tutti i partner dell’Anello dei Colli Euganei. In rappresentanza della Federazione ha parlato Alessandra Tormene, consigliera nazionale. Il suo intervento si è concentrato soprattutto sulle prospettive del cicloturismo in Veneto. Ha parlato della rete EuroVelo, il network di ciclabili che nel 2023 ha compiuto 25 anni, e che rientra tra le iniziative dell’European Cyclists’ Federation, di cui FIAB fa parte (FIAB è peraltro coordinatore nazionale di EuroVelo).
Tormene ha evidenziato uno dei temi chiave su cui FIAB punta per lo sviluppo dei territori. Infrastrutture come le ciclovie sono un investimento per il presente e il futuro, garantiscono un afflusso costante e crescente di cicloturisti e cicloturiste europei, sempre più attirati e attirate dall’offerta italiana. In prospettiva ha poi ricordato il progetto di EuroVelo 21, nuova ciclovia che da Monaco di Baviera scenderà fino in Puglia, passando ovviamente anche per il territorio veneto, dove l’Anello dei Colli Euganei rappresenta un punto di riferimento.
Anello dei Colli Euganei: un modello di governance
Nell’incontro del 20 ottobre la Provincia di Padova ha presentato il piano pluriennale di gestione dell’Anello dei Colli Euganei. Si tratta di uno strumento per la gestione della ciclovia, nonché l’ultimo tassello di un lungo e complesso percorso normativo iniziato nel 2018 con la legge nazionale 2/2018 che ha disciplinato la mobilità ciclistica. Nel 2019 il Consiglio regionale del Veneto aveva promulgato la legge n. 35/2019, approvando così il piano regionale per lo sviluppo del cicloturismo. Il piano, oltre a individuare i percorsi attrezzati su base regionale, ha rimarcato le potenzialità di collegamento con la rete cicloturistica europea, nazionale e interregionale. L’Anello dei Colli Euganei va dunque intesa come un’eccellenza che va ulteriormente potenziata e allacciata con circuiti come quello di EuroVelo.
Per la normativa veneta, l’organo deputato a gestire le ciclovie è il soggetto gestore. Possono candidarsi a svolgere questa funzione Province e Comuni, enti gestori di aree naturali e protette regionali o nazionali, associazioni Pro loco, Gruppi di Azione Locale e Organizzazioni di Gestione della Destinazione. La legge regionale riconosce espressamente questa facoltà anche alla Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta. Alessandra Tormene, consigliera nazionale FIAB, ha commentato: “Ci possiamo dire soddisfatti di questo risultato, frutto di un percorso iniziato due anni fa, in cui abbiamo trovato nei funzionari della Provincia, persone competenti e disponibili all’ascolto delle priorità di FIAB, tra cui la necessità di provvedere alla regolare e continua manutenzione ordinaria e straordinaria (350mila euro di interventi all’anno, ndr), per dare a tutti i cicloturisti italiani e a quelli europei, la possibilità di fare un’esperienza di viaggio all’altezza degli standard qualitativi dei Paesi più avanzati in questo settore. FIAB avrà un ruolo ispettivo nel segnalare all’ente di gestione eventuali carenze e malfunzionamento, e sarà consultata in merito alle attività di promozione e gestione dell’Anello”.
Antonio dalla Venezia, coordinatore FIAB per il Veneto ha concluso: “Il connotato principale della legge veneta è la versatilità e la sostenibilità, intesa come trasferimento di questa buona pratica ad altre regioni. In quanto responsabile di Bicitalia e coordinatore regionale, ho partecipato ai tavoli regionali manifestando alle autorità di governo, assieme alla disponibilità a collaborare, la visione della Federazione sul lungo termine che ha contribuito a raggiungere questo obiettivo.”