di Raffaele Di Marcello
Un’indagine effettuata dal Parlamento Europeo – Direzione Generale delle Politiche Interne, dal titolo «The European cycle route network Eurovelo», sottolinea come l’Italia sia una tra le mete preferite dai turisti in bicicletta provenienti dagli altri Paesi dell’Unione e dalla Svizzera.
Le diverse tipologie di turismi in bicicletta si sovrappongono al turismo attivo, naturalistico, itinerante, religioso, ecc. ma hanno in comune l’uso del mezzo, e tale mezzo necessita di infrastrutture, servizi e una ricettività adeguata.
Per quanto riguarda quest’ultima caratteristica non si può parlare di turismo in bicicletta senza indagare sul fenomeno dei cosiddetti «Bike Hotels», strutture ricettive, non solo alberghiere, particolarmente attente alle esigenze dei ciclo viaggiatori, collegate tra loro in rete e con un’offerta specifica per le varie tipologie di ciclo turisti. In occasione della riunione annuale della Società Italiana di Scienze del Turismo (SISTUR), ho proposto un contributo che analizza la totalità delle strutture ricettive, alberghiere ed extralberghiere, in ambito nazionale, regionale e provinciale, basandosi sui dati Istat 2010, individuando per ogni ambito le strutture «bike friendly», ed indagando sulle motivazioni che hanno portato a sviluppare, in alcuni territori più che in altri, tale tipo di ricettività turistica. Completa il quadro conoscitivo dello stato di fatto una panoramiche sulle politiche locali e nazionali tese a incentivare lo sviluppo di tale tipo di turismo e di ricettività alberghiera ed extralberghiera.
Naturalmente un posto di rilievo merita il “club di prodotto” Albergabici, gestito da FIAB, che è stato anche oggetto di approfondimento della mia tesi di dottorato sul cicloturismo.
Il paper completo lo trovate sul sito http://www.ledonline.it/Rivista-Scienze-Turismo/Allegati/RST-IV-1-2-DiMarcello.pdf