FIAB contro Repubblica Motori: la bicicletta non รจ pericolosa
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Il responsabile Sicurezza della FIAB, Edoardo Galatola, invia a Borgomeo, di Repubblica Motori, una nota garbatamente polemica, come un contributo a leggere i dati in modo un poโ€™ piรน oggettivo. La nota risponde ad un articolo, riguardante una ricerca dell’Asaps: ยซBici-moto, sorpasso storico. La bicicletta รจ piรน pericolosaยป. Possiamo comprendere che all’informazione serva fornire qualche nota di colore e sappiamo che le finalitร  di ASAPS sono dettate al miglioramento della sicurezza degli utenti della strada, ma FIAB dissente profondamente da quanto comunicato e soprattutto dal taglio dellโ€™informazione, in quanto il messaggio che ne esce รจ sostanzialmente fuorviante.

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BICI-MOTO, SORPASSO STORICO. LA BICICLETTA รˆ PIร™ PERICOLOSA
ALCUNE PRECISAZIONI DA PARTE DI FIAB

Leggendo lโ€™articolo (che dipinge la bicicletta, come il mezzo piรน pericoloso in circolazione) mi viene in mente un famoso aneddoto in voga tra gli studenti universitari di materie scientifiche, nel quale si cerca di identificare la sostanza piรน pericolosa al mondo, ovvero il Monossido di Diidrogeno: prodotto non regolamentato, che reagisce violentemente con alcuni metalli come il sodio e il potassio; รจ il componente principale delle piogge acide, contribuisce allโ€™effetto serra, allโ€™erosione del suolo, รจ ampiamente usato negli impianti nucleari, trovato nelle cellule tumorali di pazienti terminali, puรฒ causare ustioni anche di terzo grado, etc. Ovvero lโ€™acqua. (Facile trovare in rete ulteriori fantastiche proprietร  cercando โ€œkiller invisibileโ€).

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Quando la divulgazione cerca solo il sensazionalismo, รจ possibile imbattersi in infortuni come quello sopra citato. I dati forniti da Asaps cercano di dare colore alle ultime statistiche ISTAT.

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In base a queste nel 2011 sono stati registrati 3860 morti di cui 1889 su quattro ruote, 923 motocicli, 165 ciclomotori, 282 biciclette e 589 pedoni. Complessivamente il fenomeno รจ in riduzione. Anche per la bicicletta negli ultimi 10 anni i morti si sono ridotti del 13%, a fronte di una percezione consolidata di aumento della mobilitร  ciclistica. Lโ€™incremento citato dallโ€™articolo รจ riferito puramente a quello relativo al 2010, anno di minimo, nel quale erano stati registrati 19 morti in meno. Poichรฉ le biciclette sono aumentate, รจ anche diminuito il rischio per ogni singolo ciclista (vale matematicamente ovunque lโ€™equazione piรน bici=piรน sicurezza).

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Il sorpasso delle bici sui motorini รจ invece dovuto al fatto che i ciclomotori stanno di fatto sparendo (si sono dimezzati negli ultimi dieci anni a fronte di un raddoppio dei motocicli, fonte ANCMA) per cui il confronto รจ del tutto improprio. Piรน rilevante รจ invece notare che negli ultimi 10 anni i morti in auto sono calati del 56%. รˆ evidente pertanto lโ€™urgenza, come richiesto dallโ€™Unione Europea (4ยฐ programma quadro 2011-2020), di attuare provvedimenti per la protezione dellโ€™utenza debole e per una profonda rivisitazione del sistema mobilitร  dei nostri centri urbani, partendo da campagne come quella di salvaiciclisti o quella sulla diffusione delle zone30.

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Il problema della sicurezza stradale รจ quindi argomento serio da affrontare in modo razionale, ad esempio monitorando i km percorsi, la sicurezza urbana, le politiche di mobilitร , i costi per la saluteย  e molto altro (purtroppo la pianificazione non รจ uno dei punti di forza del nostro paese). Ad esempio รจ possibile partire da una modifica organica al Codice della Strada, per il quale FIAB ha presentato un pacchetto organico di proposte.

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Se si cercano invece i record si potrebbe dedurre che visti i 589 morti tra i pedoni (sempre dato ISTAT 2011) sia meglio smettere di camminare. Un ulteriore esempio della leggerezza con cui vengono forniti i dati รจ lโ€™ultimo esempio fornito, per cui la bicicletta risulta essere il mezzo piรน pericoloso in quanto รจ piรน elevato lโ€™indice di mortalitร  (rapporto tra numero dei morti su un mezzo rispetto al numero degli incidenti in cui quel mezzo รจ coinvolto), ovvero (sempre da fonte Istat 2011) 1,6 per le bici e 0,7 per le auto. Traducendo: a paritร  di incidente se si scontrano unโ€™auto e una bici la bici (o il pedone) hanno la peggio. Non ci voleva un genio per scoprirlo. Quello che va evitato รจ lโ€™incidente.

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Per concludere andare in bicicletta e a piedi รจ il modo piรน sicuro e salutare di muoversi (chi va in bici vive 2 anni di piรน rispetto a chi si muove solo in auto). Il pericolo รจ dato dalle quattro ruote che non rispettano i limiti. Quello che va garantita รจ quindi la sicurezza e vivibilitร  dei nostri centri urbani.

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Edoardo Galatola, responsabile Sicurezza della FIAB