Più siamo, meglio è. Mettici anche tu il pedale!
Entra anche tu a fare parte di FIAB. Associati o regala la tessera!
«Una mobilità più efficiente, come quella basata sul pedale, è la migliore risposta per contribuire a ridurre il rischio di razionamento energetico e sarà sempre più indispensabile per l’abbandono delle fonti fossili, unica via per affrontare con successo la crisi climatica». Con queste parole il Presidente FIAB, Alessandro Tursi, ha inaugurato la campagna di tesseramento 2023. “Soluzione energetica, soluzione climatica” è infatti il claim scelto quest’anno, accompagnato dall’hashtag #scelgolabici.
Perché associarsi a FIAB, i vantaggi della tessera e l’impegno della federazione
Associarsi a FIAB significa sostenere l’unica realtà in Italia che, grazie all’impegno delle 190 associazioni e sezioni locali e dei quasi 20mila soci, è attiva ogni giorno da quasi 35 anni nella promozione della bicicletta per una mobilità rispettosa dell’ambiente, della salute e della sicurezza delle persone e per un turismo sostenibile che favorisce le economie locali. FIAB è da tempo il principale interlocutore di enti e amministrazioni locali su questioni che riguardano la mobilità attiva ed è presente a tutti i tavoli ministeriali per portare avanti il proprio lavoro.
Chi sceglie di tesserarsi a FIAB beneficia dall’assicurazione RC Bici valida in tutta Europa, che copre i danni causati circolando in bicicletta. Inoltre ottiene l’accesso privilegiato alle centinaia di escursioni, bici-viaggi e iniziative promosse dalle associazioni FIAB. Da segnalare anche gli sconti e le agevolazioni in strutture convenzionate tra cui la rete degli Albergabici.it di FIAB. E poi c’è l’abbonamento alla rivista BC (il magazine cartaceo che tratta di ciclismo urbano, ambiente e cicloturismo) al prezzo speciale di 6 euro per tutto l’anno.
Scegli la formula che preferisci
Sono diverse le formule di tesseramento (socio ordinario, sostenitore, benemerito, familiare, junior under 14, ecc.) in base al sostegno che si vuole dare alla Federazione. «È indispensabile essere in tanti – ha concluso Tursi – per riuscire a far passare il messaggio in una società ancora prigioniera di un modello di mobilità e di industria del secolo passato».