l testo della Legge 30 dicembre 2020, n. 178, la cosidetta “legge di bilancio”, è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale 30 dicembre 2020, n. 322. La manovra, pari a 40 miliardi di euro, prevede il rifinanziamento del buono mobilità, valido anche per gli acquisti di biciclette effettuati dal 4 maggio 2020 al 2 novembre 2020, per 100 milioni di euro per l’anno 2021. Buone speranze, quindi, per chi si era visto escluso dal “click day” di novembre scorso quando, non con poche difficoltà, i fondi disponibili furono esauriti in poco tempo.
Ma le novità non finiscono qui. Tra le azioni previste, al fine di promuovere nuovi sistemi di mobilità sostenibile, attraverso la definizione di processi di ottimizzazione della logistica in ambito urbano, alle microimprese e piccole imprese, che svolgono attività di trasporto merci urbano di ultimo miglio, nel limite massimo complessivo di 2 milioni di euro per l’anno 2021, è riconosciuto un credito d’imposta annuo nella misura massima del 30 per cento delle spese sostenute e documentate per l’acquisto di cargo bike e cargo bike a pedalata assistita fino ad un importo massimo annuale di 2.000 euro per ciascuna impresa beneficiaria.
Con successivo decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, di concerto con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti e il Ministro dell’economia e delle finanze, da emanare entro i primi giorni di marzo, saranno definiti i criteri e le modalità di applicazione e fruizione del credito d’imposta, anche con riguardo all’ammontare del credito d’imposta spettante.
Intenzione del Governo è, quindi, quella di favorire la ciclologistica, soprattutto in ambito urbano, sostituendo con le “cargo bike” furgoni e mezzi motorizzati per la consegna e il trasporto delle merci, come avviene già in tutta Europa e in alcune città italiane. Altro importante provvedimento, contenuto nello stesso comma della legge, è la modifica all’articolo 50, comma 1, del codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, al quale è aggiunto il seguente periodo: « I velocipedi a pedalata assistita possono essere dotati di un pulsante che permetta di attivare il motore anche a pedali fermi, purché con questa modalità il veicolo non superi i 6 km/h».
Tale precisazione sana, di fatto, l’utilizzo di un dispositivo, sempre più presente nelle biciclette e nelle cargo bike a pedalata assistita (detto anche “tasto walk”) che aiuta il trasporto a mano dei mezzi, soprattutto in salita, la cui presenza è stata spesso oggetto di multe salate da parte degli organi di polizia. Un altro passo avanti, o meglio, un’altro colpo di pedale, verso una mobilità ciclistica diffusa e, soprattutto, non relegata solo all’attività sportiva o alla pratica turistica, ma estesa agli spostamenti quotidiani di persone e cose.