Un Codice Stradale pro mobilità ciclistica, lo chiede anche l’Anci
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Nuove regole per la ciclabilita’ nei centri urbani? Un incontro oggi a Roma presso la sede dell’ANCI. Presenti per la FIAB la Presidente Giulietta Pagliaccio e i due “tecnici” Edoardo Galatola e Valerio Montieri.

Nell’incontro l’Associazione dei Comuni italiani ha affrontato il tema della prossima riforma del Codice della Strada e presentato proposte che vanno dal riconoscimento dell’infortunio in itinere al limite dei 30 km/h in ambito urbano, dal doppio senso di circolazione per le bici al piano generale della mobilita’ ciclistica, fino all’applicazione di una IVA ridotta. Sul piatto delle proposte anche il  ribaltamento dell’onere della prova, in caso di incidente, a carico del veicolo pesante, il posizionamento avanzato per i ciclisti ai semafori.

 

Insomma l’ANCI regala una sorta di “dolcetto” di Halloween ai ciclisti urbani italiani, facendo proprie molte delle proposte che FIAB sostiene da anni.

 

L’incontro, convocato dall’Assessore alla Mobilità del Comune di Milano, Pierfrancesco  Maran, responsabile Anci per la ciclabilità, aveva l’obbiettivo di cercare di dare concretezza ad alcuni provvedimenti in attesa della più generale riforma del codice della strada. Presenti, tra gli altri, il sottosegretario al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti Erasmo D’Angelis, che abbiamo imparato a conoscere in questi ultimi mesi come persona molto attiva sui nostri temi, e l’on. Paolo Gandolfi, sempre prezioso nel lavoro di trait-d’union tra le associazioni e il mondo della politica.

 

Di ritorno dalla riunione romana Giulietta Pagliaccio, Presidente della FIAB dichiara “il risultato dell’incontro di oggi e’ il frutto di una lunga azione di lobby della nostra associazione che ha avuto, in questi ultimi tempi, un exploit grazie anche alla presenza di nuove figure politiche come D’Angelis e Gandolfi. Il lavoro in rete, fatto con altre associazioni, ha dato poi maggior forza e visibilità alle tematiche della mobilità ciclistica e sostenibile più in generale. Durante la riunione si è avuta la netta sensazione che qualcosa è cambiato: il doppio senso per le biciclette piuttosto che il riconoscimento dell’infortunio in itinere sono nostre battaglie che forse finalmente possono trovare un esito positivo.

Ho particolarmente apprezzato la richiesta al ministero da parte dell’Ass. Maran, condivisa da altri amministratori presenti, di definire una sorta di road map con tempi certi per dare l’opportunità agli amministratori pubblici di poter lavorare più serenamente a partire già dalla prossima primavera. Ci sono amministratori “già pronti con pennello e vernice” per dare un nuovo volto alle loro città. Noi ci crediamo.”

 

Della proposta ne hanno già parlato i giornali, e vi segnaliamo i seguenti articoli: