Il 30 novembre ha preso il via la COP28, la conferenza Onu sui cambiamenti climatici, che quest’anno si svolge a Dubai, negli Emirati Arabi. Qui, fino al 12 dicembre, i leader mondiali si confronteranno sulle tematiche ambientali. Il vertice si svolge in quello che è già noto per essere l’anno più caldo mai registrato nella storia, mentre gli impatti della crisi climatica provocano un caos senza precedenti sulla vita umana e sui mezzi di sussistenza in tutto il mondo. La COP 28 rappresenta quindi di un momento decisivo per agire sugli impegni climatici e ridurre i danni degli impatti climatici. Per questo la Partnership for Active Travel and Health (PATH), la coalizione internazionale che raggruppa associazioni e movimenti impegnati a promuovere la mobilità sostenibile, ha inviato una lettera ai governi e alle amministrazioni locali, per chiedere attenzione e maggiori investimenti e per dare impulso alla mobilità attiva. L’appello, di cui di seguito riportiamo il contenuto, è stato firmato anche da FIAB.
L’appello della coalizione internazionale per la mobilità sostenibile alla COP 28
Tra i coordinatori dell’alleanza rappresentata da PATHS ricordiamo che c’è anche ECF, la Federazione ciclistica europea di cui FIAB è rappresentante per l’Italia. Le organizzazioni raggruppate in PATHS invitano quindi l’UNFCCC (ovvero i paesi che hanno ratificato la Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici), i governi e i negoziatori della COP 28 a dare priorità e ad investire sulla promozione degli spostamenti a piedi e in bicicletta. Infatti, è fondamentale decarbonizzare i trasporti e raggiungere gli obbiettivi fissati con l’accordo di Parigi. Come dimostra la ricerca realizzata da PATH, il potenziale per sostituire gli spostamenti con veicoli a motore con spostamenti a piedi e in bicicletta è enorme e alla nostra portata. Tuttavia, la mobilità attiva non ha ancora una priorità nell’UNFCCC e nell’agenda climatica più ampia.
Sebbene l’ultima ricerca di PATH sui quadri politici nazionali mostri uno slancio crescente per gli spostamenti a piedi e in bicicletta, con due terzi dei paesi dell’UNFCCC che hanno in atto una sorta di politica legata alla mobilità attiva, un’analisi più attenta rivela che sono necessari molta più ambizione, azione e investimenti quasi ovunque. Gli obbiettivi sono numerosi: la riduzione delle emissioni, della congestione del traffico e delle vittime di violenza stradale e allo stesso tempo la volontà di garantire una migliore salute pubblica, con economie più stabili e società più giuste.
Le richieste per promuovere la mobilità sostenibile
Ecco quindi le azioni per consentire a più persone di spostarsi a piedi e in bici in sicurezza, riducendo rapidamente le emissioni dei trasporti fino al 50%:
Infrastrutture – per rendere gli spostamenti a piedi e in bicicletta sicuri, accessibili e facili da percorrere.
Campagne – per sostenere un cambiamento nelle abitudini di mobilità delle persone.
Pianificazione dell’uso del territorio – per garantire prossimità e qualità dell’accesso ai servizi quotidiani a piedi e in bicicletta.
Integrazione con i trasporti pubblici – per sostenere la mobilità sostenibile per gli spostamenti più lunghi.
Rafforzamento delle capacità – per consentire la realizzazione con successo di strategie efficaci per camminare e andare in bicicletta che abbiano un impatto misurabile.
PATH ha quindi ideato il “modello di politica attiva sulla mobilità” per assistere i governi nello sviluppo di politiche nazionali più efficaci in questo ambito. I paesi sono spinti a utilizzare il modello quando valutano i loro progressi nel bilancio globale della COP28 verso il raggiungimento degli obiettivi dell’Accordo di Parigi, identificando le lacune, rafforzando i propri impegni e intraprendendo azioni decisive.