Fase 2 (ruote): più biciclette per proteggere la salute di tutti

Fase 2 (ruote): più biciclette per proteggere la salute di tutti

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La crisi sanitaria che sta coinvolgendo il mondo intero ha messo a nudo le vulnerabilitĆ  del modello di sviluppo che abbiamo fino a qui seguito. La crescita -economica- infinita; il consumo smodato di energie, di risorse e di ecosistemi; il ā€œtutto e subitoā€; sono paradigmi che in questi giorni stanno mostrando i loro limiti e stanno mostrando a ogni singolo essere umano quanto siamo tutti interconnessi e quanto le scelte di ognuno ricadano poi su tutti quanti.

ā€œIl re ĆØ nudo!ā€ lo ha urlato non un bambino, ma la Covid-19, e ce lo sta dimostrando, purtroppo, in una maniera terribile e dolorosa.

Fare tesoro degli insegnamenti che questa drammatica situazione ci sta impartendo non solo ĆØ doveroso per rispetto a chi sta sacrificando il suo tempo, i suoi soldi, finanche la sua vita; ma ĆØ anche vitale per ripartire, una volta passata la crisi, con un nuovo modello di sviluppo. Le scelte che possiamo prendere per migliorare il nostro modello di vita, sia come singoli sia come collettivitĆ , non mancano. In ogni settore delle attivitĆ  produttive, in ogni aspetto delle nostre vite quotidiane, sono presenti in grande quantitĆ  margini di miglioramento sociale, ecologico e anche economico.

Per quanto compete Fiab, che da sempre si occupa di mobilitĆ , non possiamo che far notare quanto la mobilitĆ  basata sull’uso preponderante dell’automobile privata abbia esacerbato tutti i problemi sopraggiunti con la pandemia.

L’inquinamento, se non direttamente responsabile della diffusione del nuovo coronavirus, ha sicuramente indebolito i nostri sistemi respiratori, rendendoci più vulnerabili ad esso. L’inattivitĆ  fisica ha indebolito le difese immunitarie dei nostri corpi rendendoci più deboli di fronte a tutte quelle patologie che, sommate alla Covid-19, hanno portato il nostro prezioso Servizio Sanitario Nazionale al limite del collasso, ricordandoci quanto siamo fortunati ad avere un simile sistema di sanitĆ  pubblica che però, da solo, non può fare miracoli. Il SSN va ri-potenziato, ma la popolazione deve recuperare quanto prima livelli di salute che alleggeriscano la pressione sul SSN.

La mobilitĆ  privata basata sull’uso e abuso dell’automobile non solo inquina, ma ci rende pigri e quindi vulnerabili. Il trasporto pubblico non inquina, ma purtroppo ci costringerebbe ad annullare quelle distanze di sicurezza che l’emergenza sanitaria ci impone, speriamo per il più breve tempo possibile. L’elettrificazione della mobilitĆ  procede spedita: serviranno però ancora molti investimenti e molti anni prima che sia completa, e quand’anche essa possa potrĆ  aiutarci a limitare l’inquinamento, nulla potrĆ  contro la mancata attivitĆ  fisica che tanti benefici, invece, porta all’organismo umano.

L’unica soluzione disponibile da subito, a costi irrisori, efficace ed efficiente per combattere contemporaneamente l’inquinamento, l’inattivitĆ  fisica, il consumo di risorse, di energie e di suolo ĆØ la mobilitĆ  attiva, nelle sue declinazioni di pedonalitĆ  e ciclabilitĆ . Per i prossimi mesi e anni ĆØ imperativo che le cittadine e i cittadini del mondo consumino meno, consumino meglio e si muovano meglio. La ciclabilitĆ  e la pedonalitĆ  diffusa consentono a larghe fasce della popolazione di muoversi e spostarsi senza inquinare e garantendo, a quelle efficientissime macchine che sono i nostri corpi, quel minimo livello di attivitĆ  fisica indispensabile al suo corretto mantenimento per il più lungo tempo possibile.

Servono dunque interventi urgenti per la immediata promozione della mobilitĆ  attiva nelle nostre cittĆ  per il post-crisi, che vanno poi resi strutturali e funzionali a un duraturo cambio di paradigma sul come e quanto tutti noi ci muoviamo.

Il re è nudo, non ci sono più scuse.