L’importanza della rastrelliera
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Può una rastrelliera fare la differenza ed essere elemento di contrasto al furto delle bici? Qualche risposta viene dai cittadini che hanno partecipato all’indagine Fiab

 

Ladri sono per definizione “audaci”, sicuramente abili nel rimuovere catene e catenacci e, come abbiamo visto in un precedente articolo, non temono le riprese video.

 

Preso atto che non li si possono fermare del tutto, certamente possiamo rendere loro la vita un po’ più complicata. Possiamo quindi ricorrere ad una catena pieghevole da utilizzare assieme al bloccaruota posteriore e possiamo sostituire gli sganci rapidi con bloccaggi antifurto, incollando per di più una sfera d’acciaio all’interno del vitone esagonale che fissa il piantone all’attacco del manubrio. Se però la nostra bici non è di alto livello come quella dell’amico del quale ho appena descritto gli accorgimenti, una buona catena può bastare.

A patto che la si usi per fissare la bici, almeno una ruota e il telaio, ad una rastrelliera dignitosa. E qui si ritorna all’oggetto dell’articolo.

 

Troppo spesso, infatti, le amministrazioni pubbliche si lasciano convincere da rastrelliere che sono certamente belle da vedere, ma poco pratiche da usare o, peggio, che ingombrano poco.

Un esempio viene dalla Lombardia. Al nuovo palazzo della Regione ci segnalano che i furti sono stati numerosi, agevolati dalle rastrelliere alle quali si può fissare solamente la ruota anteriore. Casi simili vengono segnalati un po’ in tutte le città, molti hanno trovato solo la ruota, effettivamente ben fissata, altri nemmeno quella.

 

La rastrelliera migliore è quella cosiddetta “ad arco” o “ad U rovesciato”, perché consente di fissare telaio e ruota, come buona norma suggerisce, e risponde bene anche alle esigenze delle amministrazioni: è facile da pulire, quando non ci sono biciclette può essere attraversata dai pedoni, a differenza delle rastrelliere a spalliera o dei “molloni”, non è particolarmente invasiva e, se montata su binari, come a Firenze, è anche facile da spostare (e ricollocare al posto!) in occasione dei lavori stradali. E nemmeno costa molto, trattandosi per lo più di un semplice tubo di acciaio piegato a prendere la forma: una cosa facilmente realizzabile anche per ditte artigiane del territorio. Più vantaggiose di così…