“In bici diamo energia alla solidarietà”: il racconto di Velo-city 2025

“In bici diamo energia alla solidarietà”: il racconto di Velo-city 2025

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Energizing Solidarity” (diamo energia alla solidarietà) è stato il titolo dell’ultima edizione di Velo-city, il summit mondiale della ciclabilità ospitato quest’anno a Danzica, dove si è messo al centro del dibattito il “ruolo sociale” della bicicletta, strumento di coesione, salute pubblica, decarbonizzazione e mobilità più equa. 

Un tema che richiama il movimento Solidarność nato proprio in questa città negli anni ’80, quando venne fondato il sindacato di Lech Wałęsa (premio Nobel per la pace nel 1983 e successivamente presidente della Repubblica di Polonia) che sfidò il regime totalitario per aprire la strada alla libertà. 

Un invito quindi ad unirsi e a fare pressione dal basso perché la mobilità attiva occupi un ruolo importante nell’agenda di chi fa politica.  Infatti, come ha detto l’urbanista Gil Penalosa in apertura “Se i cittadini del futuro vogliono avere il controllo delle loro città, devono essere seduti al tavolo con tutti gli stakeholder. Chi non è seduto al tavolo, sarà nel menu!”. 

L’intervento di Penalosa a Velo-city

Velo-city 2025, un inno al potere trasformativo della bicicletta

Sono stati 1600 i partecipanti a Velo-city 2025 provenienti da tutti i continenti per assistere alle 80 sessioni condensate in quattro giornate con oltre 400 speaker. Moltissimi gli argomenti trattati, i casi studio, i workshop e le ricerche presentati: dal bikelash al cicloturismo, dall’inclusività e accessibilità al benessere mentale, dalle infrastrutture alla comunicazione, dalla bike economy all’attivismo. Si è quindi esplorato l’intero ecosistema della bicicletta con l’obbiettivo di condividere strategie volte a smontare l’”impero dell’auto”  ma soprattutto a guidare la transizione ecologica, per società che puntano sul benessere delle persone.

A Danzica l’evento si è svolto presso Amber Expo, il palacongressi situato nella zona ovest della città, di fronte al notevole stadio, dove come di consueto è stato allestito uno spazio espositivo dedicato a una sessantina di stand.

Come sempre il mercoledì sera si è svolta la parata per le vie della città che ha coinvolto circa 2400 partecipanti. La biciclettata ha preso il via da Targ Węglowy ed è proseguita per 12 chilometri nel cuore della città, toccando i luoghi più iconici tra cui i cantieri navali sul Baltico, il teatro di Shakespeare, il museo della seconda guerra mondiale. Il tutto animato da interventi circensi, teatro di strada con personaggi in costume d’epoca, performance con fuoco e la musica di percussionisti.

“La bicicletta: patriottica, populista e popolare” e altre suggestioni da Velo-city

Numerosi sono stati gli interventi sul palco di Susanna Maggioni, vicepresidente FIAB, che ha preso parola durante la “plenaria” e in ben quattro sessioni, per discutere di vari temi: dalle politiche e dai programmi per favorire la mobilità attiva dei bambini, al ruolo e alle prospettive per l’attivismo negli scenari politici europei in mutamento, fino alle strategie da mettere in campo per gestire il bikelash, ovvero le reazioni negative delle comunità verso le infrastrutture e verso le politiche ciclabili. 

Susanna Maggioni sul palco di Velo-city 2025

A lei chiediamo di condividere alcune riflessioni e suggestioni di questa edizione. “Ho trovato davvero notevole la keynote dell’urbanista canadese Gil Penalosa, creatore del concetto di Open Streets e di 8 80 cities che ha affermato senza mezze misure: “Quello che va bene per le auto va male per le bici”. E poi conservo con cura nella mia memoria questa citazione – racconta Maggioni – tratta dalla presentazione dell’accademico statunitense Peter Norton nella plenaria sul potere sociale della bicicletta: “La bicicletta è sempre stata patriottica, populista e popolare”.

FIAB ha fatto sentire la sua voce anche grazie all’intervento di Alberica Di Carpegna, Marketing & Project Manager di FIAB e Programme Director per Velo-city 2026, nell’interessante workshop sul bikelash, tenutosi in contemporanea alla sessione in cui Susanna Maggioni ha parlato della Ciclovia Treviso Ostiglia come esempio di strumenti per favorire la ciclabilità in contesti rurali.

Tutta la delegazione FIAB è tornata a casa con moltissimi spunti e rinnovata energia, pronta a mettersi al lavoro per Velo-City 2026.

Velo-city 2026, inizia il countdown per Rimini

Durante la cerimonia di chiusura del venerdì c’è stato il consueto momento del passaggio di testimone tra le città ospitanti. Il testimone è quindi passato dalle mani di Aleksandra Dulkiewicz, sindaca di Danzica, a quelle di Valentina Ridolfi, Assessora di Rimini che afferma: “L’emozione di raccogliere il testimone da Danzica per ospitare nel giugno 2026 a Rimini l’evento internazionale Velo-city è stata molto forte. Adesso, abbiamo tutti noi, come comunità riminese, regionale e nazionale, il compito di prepararci per ospitare al meglio, dopo oltre trent’anni questo evento a Rimini, in Emilia-Romagna, in Italia.”

Il passaggio di testimone al team di Velo-city 2026 con FIAB e lo staff di Rimini

Andrea Manusia, Project Manager Cycling Department di APT Servizi Emilia Romagna, aggiunge: “La Regione Emilia Romagna ha da sempre una forte vocazione legata alla bicicletta, puntando con Apt Servizi su progetti legati al cicloturismo e migliorando la ciclabilità e la mobilità sostenibile nelle sue città. Il summit internazionale Velocity a Rimini con i suoi stakeholders di settore da tutto il mondo, rappresenta una grande opportunità di visibilità e rilancio di tutte queste tematiche”.

Infine Luigi Menna, Presidente FIAB: “Siamo felici di aver riportato Velo-city in Italia dopo la lontana edizione del 1991 a Milano. Ci impegneremo accanto ad ECF, European Cyclists’ Federation e ai nostri partner perché l’edizione di Rimini lasci il segno nel panorama italiano dando un nuovo impulso al settore della mobilità attiva e rimanga nel cuore delle persone in arrivo da tutto il mondo unite dalla volontà di portare un cambiamento vitale, per migliorare la vita nelle nostre città e nei nostri territori”.