Dopo la recente interrogazione parlamentare presentata dai deputati Patrizia Maestri, Paolo Gandolfi (coordinatore intergruppo parlamentare per la mobilità nuova e la mobilità ciclistica) e Antonella Incerti, si torna a parlare della proposta di modifica della legge sull’infortunio in itinere in bicicletta elaborata dalla FIAB.
Â
Utile, per capire bene l’argomento e fare il punto della situazione, leggere l’interessante approfondimento di Guglielmo Corsalini – Avvocato e Professore a contratto nell’Università di Macerata (che già abbiamo avuto modo di intervistare per il sito FIAB).
Â
Rendiamo quindi disponibile dal sito FIAB, con l’autorizzazione di Giuffrè Editore, l’articolo di Guglielmo Corsalini “Gli infortuni in itinere in bicicletta” pubblicato nel numero 6 del 2012 della Rivista “Responsabilità civile e Previdenza”.
Â
L’infortunio in itinere in bicicletta viene tutelato dall’INAIL solo quando l’uso del mezzo sia necessitato dalla lunghezza del percorso e dall’assenza di adeguati mezzi pubblici di trasporto, a meno che l’evento non si verifichi su piste ciclabili o su percorsi protetti. Secondo l’autore, tuttavia, in attesa di un’eventuale riforma legislativa, i criteri di esclusione dalla protezione dovrebbero essere meno restrittivi rispetto a quelli utilizzati per l’uso degli altri mezzi di trasporto privato.
Â
Nell’articolo si parla della proposta di modifica della legge elaboratata da FIAB. L’avv. Corsalini sostiene ” (….) in considerazione di ciò, oltre che per le altre ragioni a sostegno dell’uso della bicicletta, sopra richiamate, ricordate dalla FIAB e sostanzialmente riconosciute anche dall’INAIL e dal Ministero del Lavoro, a prescindere dall’eventuale intervento del legislatore, si può giungere forse a un’interpretazione della norma e delle stesse istruzioni INAIL più favorevole possibile al lavoratore“.
Â
