Infortunio in itinere: Realacci rilancia la proposta Fiab
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Il consiglio comunale di Bologna, città importante e in cui l'uso della bicicletta è ampiamente diffuso, ha approvato all'unanimità, già nel 2012, un ordine del giorno a sostegno della campagna Fiab per una copertura Inail completa anche in presenza di possibile utilizzo di altro mezzo. A ricordarlo Ermete Realacci del Pd per chiedere al ministro del Lavoro Enrico Giovanni, in un’interrogazione parlamentare presentata lunedì 29 aprile, di dare seguito ,  tramite una circolare ministeriale,  alla petizione popolare promossa dalla Fiab in cui viene chiesto che l'infortunio occorso al lavoratore che si reca a lavoro in bicicletta sia sempre riconosciuto a prescindere dal luogo in cui esso accade o dalla necessità della bicicletta come solo mezzo di trasporto per recarsi dalla propria abitazione al luogo di lavoro.

 

Di seguito il testo dell’interrogazione:

REALACCI. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:
   sulla spinta di un pesante rincaro dei carburanti ma anche di una crescente sensibilità ai temi dell'ambiente e del progressivo aumento delle piste ciclabili, il ricorso alla bicicletta, la propria o una di quelle disponibili tramite i servizi di bike-sharing, si sta sviluppando anche quale valido mezzo di trasporto per coprire il «tragitto casa-luogo di lavoro»;
   il crescente uso della bicicletta si contrappone poi a strade sempre più caotiche e trafficate con gravi pericoli per i ciclisti;
   da un recente articolo di Antonio Cianciullo pubblicato su La Repubblica il 24 aprile 2013, si evince che dai dati del 2012 si conferma la tendenza a un ritorno alle due ruote. E non si tratta di acquisti solo per la passeggiata salutista domenicale, bensì un numero crescente di persone sceglie la bici come mezzo di trasporto;
   a questo proposito, anche attraverso un'efficace azione di sensibilizzazione e di tutela per quanti scelgono la bicicletta per recarsi a lavoro promossa dalla FIAB-Federazione italiana amici della bicicletta, l'Inail si è pronunciato nel senso di ritenere che, ai fini dell’«indennizzabilità» dell'infortunio in itinere, l'indagine sul carattere di necessità d'uso della bici sia valida in mancanza di altro mezzo utile e/o solamente nei casi di evento lesivo avvenuto su strade aperte al traffico di veicoli a motore. Perciò vanno quindi tenuti distinti gli incidenti occorsi su piste ciclabili o zone interdette al traffico o misti;
   la bicicletta è come detto un mezzo di trasporto al quale ricorre un numero sempre crescente di cittadini per i trasporti urbani anche come proposta di mobilità sostenibile nelle città. Inoltre, non si dimentichi come il ciclo turismo stia diventando un tipo di vacanza sempre più diffusa tra gli italiani;
   una rete di piste ciclabili estesa, percorsi davvero protetti, segnaletica ad hoc, ciclo-parcheggi sono peraltro presupposti indispensabili per favorire la mobilità in bicicletta, insieme ad un'adeguata politica di sensibilizzazione all'uso di questo mezzo di trasporto;
   il consiglio comunale di Bologna, città importante e in cui l'uso della bicicletta è ampiamente diffuso, ha approvato all'unanimità, già nel 2012, un ordine del giorno a sostegno della campagna FIAB per una copertura INAIL completa anche in presenza di possibile utilizzo di altro mezzo;
   l'interrogante ha presentato un analogo atto di sindacato ispettivo (n. 4-14623) anche nella XVI legislatura a cui non è stata data, nonostante i solleciti, alcuna risposta –:
   se il Ministro interrogato sia a conoscenza della questione e non ritenga utile, tramite una circolare ministeriale, dare seguito alla petizione popolare promossa dalla FIAB in cui viene chiesto che l'infortunio occorso al lavoratore che si reca a lavoro in bicicletta sia sempre riconosciuto a prescindere dal luogo in cui esso accade o dalla necessità della bicicletta come solo mezzo di trasporto per recarsi dalla propria abitazione al luogo di lavoro.

 

Se vuoi sapere qualcosa di più sulla campagna FIAB "In itinere"