L’abitudine delle amministrazioni di posizionare, sulle piste ciclabili, in prossimità di incroci con strade carrabili e/o accessi carrabili a spazi privati, cavalletti che impongono ai ciclisti di scendere dal mezzo, per presunti motivi di tutela dell’incolumità degli utenti della strada, potrebbe avere un freno grazie ad un pronunciamento del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti che, su ricorso di FIAB Faenza, ha emesso il decreto n. 000043 del 2 ottobre scorso, dove si chiarisce che l’amministrazione interessata, nel caso l’Unione della Romagna Faentina “pur con l’intento di perseguire in generale la tutela della sicurezza stradale …” ha “… utilizzato per realizzare l’intervento di rallentamento dei velocipedi” installando “archetti-barriere con modalità non consentite, laddove si sarebbe dovuta installare una segnaletica vertica di fine/inizio pista ciclabile”.
Il Decreto, quindi, annulla il provvedimento dell’Unione della Romagna Faentina, che aveva posizionato, lungo una pista ciclabile, numerose barriere, in prossimità di passi carrabili e incroci con strade a traffico veicolare, archetti che, in molti casi, rendevano difficoltoso il transito delle biciclette imponendo ai ciclisti di scendere dal mezzo e procedere a piedi. Il tutto con buona pace del principio di continuità del percorso ciclabile, dando priorità agli accessi delle vetture in aree private piuttosto che facilitare gli spostamenti dei ciclisti su un percorso a loro dedicato.
«Dietro alla presunta sicurezza per i ciclisti spesso si nasconde ignoranza e ipocrisia – ha dichiarato il Presidente FIAB, Alessandro Tursi – Così si corre il rischio di mettere paletti normativi e fisici come nel caso di Faenza. FIAB attraverso le sue associazioni, a livello locale, e nei ministeri, a livello nazionale, fa un lavoro per cercare di modernizzare l’Italia, rendendolo a misura di persone che hanno il diritto di scegliere la bicicletta. Da parte mia e di tutta la Federazione va un grosso plauso ai soci di Faenza che hanno ottenuto un risultato che avrà risonanza nazionale».