Legge di bilancio: Ires raddoppiata per le onlus e briciole per la mobilità ciclistica

Legge di bilancio: Ires raddoppiata per le onlus e briciole per la mobilità ciclistica

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«La proposta di raddoppio dell’Ires per le onlus mi fa pensare che certi politici non solo non conoscano l’impegno quotidiano di migliaia di volontari, ma neanche la struttura economica di una NON Profit. Noi come Federazione Italiana Amici della Bicicletta stiamo contribuendo a realizzare la rete Bicitalia, partecipando ai tavoli ministeriali: un lavoro che incide pesantemente sulle casse della Federazione e che riusciamo a fare solo grazie al contributo – economico e professionale dei nostri soci». Il commento della presidente Fiab Giulietta Pagliaccio riguarda la famigerata proposta che nelle prossime ore verrà approvata all’interno della Legge di Bilancio nonostante il coro di voci contrarie alla misura che fa salire per le organizzazioni non profit l’Ires dal 12% al 24%.

«Il Governo – continua la presidente – ha già promesso un dietrofront al primo provvedimento utile. Questo però non cambia il quadro generale: la Manovra è francamente imbarazzante per quanto riguarda gli impegni sul fronte mobilità ciclistica. Nel corso dell’ultima campagna elettorale avevamo scelto la via del dialogo con tutte le forze politiche, proponendo la “Dieta del traffico” a testimonianza di un ruolo propositivo su temi che riteniamo essere trasversali, non ideologici. Purtroppo nulla di quanto appoggiato da molti candidati è rintracciabile nella Legge di Bilancio.

Non è soltanto la polemica sull’Ires a preoccupare le onlus come Fiab. «Nel testo in via di approvazione – aggiunge la Pagliaccio – non abbiamo trovato nessuna proposta delle tantissime che avevamo avanzato ai candidati e ai politici incontrati negli ultimi mesi. C’è un riferimento alle autostrade ciclabili, ma senza specificare di che fattispecie si tratti né alcun riferimento all’attuazione della Legge Quadro 2/2018 e quindi, di fatto, uno specchietto per le allodole. Dall’altra parte non mancano incentivi alle auto, scooter, moto elettriche, ma neanche un euro per le biciclette». Il 2019 sarebbe infine l’anno della Riforma del Codice della Strada, altro capitolo fondamentale per tutelare finalmente la mobilità attiva. «Ho però il timore che in pentola stiano bollendo ben altri progetti rispetto a quanto da noi proposto da anni, come aumentare il limite di velocità in autostrada da 130 a 150 km/h, con buona pace del tema della sicurezza sulle nostre strade».