L’Italia non è mica la Danimarca, dicono. Ma c’è chi lavora per trasformarla con tante persone in bicicletta

L’Italia non è mica la Danimarca, dicono. Ma c’è chi lavora per trasformarla con tante persone in bicicletta

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“Quando parlo di patrimonio intangibile di FIAB mi riferisco a noi, alla dedizione che mettiamo. Lo facciamo con passione, e soprattutto con competenza. Tutto questo va tutelato”. Oggi, 23 novembre, si è conclusa la Conferenza Nazionale dei Presidenti FIAB a Cremona. Un momento fondamentale, come ha spiegato il presidente della Federazione Luigi Menna.

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Dopo aver discusso di Velo-city, incontrato rappresentanti delle istituzioni e vari stakeholder per ragionare di ciclabilità urbana, modelli di sviluppo urbano e visioni, la Federazione ha organizzato un momento di ulteriore confronto interno. Nella mattinata tutti i partecipanti hanno collaborato in tre workshop verticali su tematiche come Mobilità Urbana, Scuola e Cicloturismo.

Le strade non sono delle auto. Ma di tutti

Il workshop si è concentrato su come coinvolgere i commercianti e i comitati che sono spesso un punto di resistenza forte a strade per tutti e non solo per le auto. Le strategie da mettere in campo hanno citato anche le opportunità di spazi di affissione pubblica per promuovere campagne FIAB e di ciclabilità urbana.

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Il gruppo si è poi concentrato anche sui rapporti con gli assessorati non soltanto alla mobilità, ma anche alla cultura per interagire sempre di più con la politica locale. C’è anche lo spunto di pedalate con i giornalisti per far rafforzare una narrazione diversa e non più colpevolista nei confronti degli utenti attivi della strada, a cominciare dalle persone in bicicletta.

pisa

A scuola in bici: la strada per fare pedalare più persone

Per il gruppo Scuola altrettanti spunti di riflessione e azione: è fondamentale capire se all’interno delle classi tutti i ragazzi sappiano andare in bicicletta, dalle elementari in su. Non è una cosa scontata, come è emerso nel corso della discussione. Bisogna poi chiedere se tutti hanno una bici perché FIAB può fare da ponte per eventuali donazioni.

Nel mondo della scuola, è emerso dal workshop, occorre incontrare le famiglie e pure avere contatti con gli psicologi per lavorare su paure e resistenze. Da sempre la Federazione è anche attenta al tipo di spazio c’è di fronte agli istituti. Ci sono parcheggi, le strade sono sicure?

Cicloturismo: capacità di fare rete

Diverse le questioni affrontate: cosa fare di fronte ai nuovi competitor nel mercato del cicloturismo? Come muoversi per migliorare l’offerta dei Biciviaggi FIAB? I partecipanti hanno avanzato anche l’idea di un patentino di guida cicloturistica. Quel che è emerso nel corso del workshop è che bisogna rafforzare i contatti con le istituzioni centrali, per ragionare di possibili collaborazioni. Ada Gabucci, consigliera nazionale FIAB, ha rimarcato l’importanza da porre sui dati, come strumento fondamentale per conoscere e avere contezza dell’offerta cicloturistica e di come potenziarla.

FIAB ha in mano dati e soprattutto conoscenza del territorio da mettere a frutto. Serve inoltre maggiore presenzialismo, anche sui canali social. Si è parlato infine di Bicistaffetta 2026, l’appuntamento che da molti anni attraversa l’Italia che cambia in sella per dialogare con amministratori pubblici e stakeholder.

Grazie Cremona!

Cremona, è stato bellissimo

Un ringraziamento speciale va a Piercarlo Bertolotti, presidente di FIAB Cremona, e a tutti i volontari che hanno reso queste tre giornate stimolanti. “Per noi è stato un evento molto importante – ha detto Bertolotti -. Siamo cresciuti, ci conoscono, sanno cosa vogliamo. E abbiamo fatto arrabbiare anche qualcuno, ma questo succede per forza quando si cerca di cambiare le cose. Abbiamo visto nascere un Biciplan e 60 chilometri di piste ciclabili. Siamo stati ore e ore nelle scuole per spiegare ai bambini come si pedala in sicurezza. Oggi parliamo di Velo-city 2026. Cremona è un pezzo della storia della FIAB”.