Milano città 30 dal 2024: cosa prevede l’ordine del giorno approvato dal Consiglio Comunale

Milano città 30 dal 2024: cosa prevede l’ordine del giorno approvato dal Consiglio Comunale

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Dal 2024 Milano potrebbe diventare una città 30, ovvero una città in cui su buona parte delle strade non sarà possibile superare la velocità di 30 km/h. Nelle scorse ore il Consiglio comunale ha approvato un ordine del giorno storico il cui primo firmatario è Marco Mazzei, consigliere comunale che da anni si fa portavoce delle istanze degli utenti attivi della strada. «L’ordine del giorno – ha spiegato – prevede circa un anno di tempo per l’introduzione della modifica, durante il quale lavorare soprattutto sulla comunicazione di questa misura e sull’ingaggio della comunità delle cittadine e dei cittadini: dovremo tutti abituarci, dobbiamo tutti imparare».

Milano, come tantissime altre città in Italia, fa parte del network FIAB dei ComuniCiclabili, ossia quelle realtà che hanno richiesto una valutazione dalla Federazione per quanto riguarda la ciclabilità in città sotto diversi punti di vista. Va aggiunto che l’ordine del giorno non è un testo vincolante, ma rappresenta un valido strumento politico per spingere la giunta e il sindaco a prendere misure per trasformare Milano in una città 30.

Milano non è la prima città in Italia che mette in cantiere una misura di questo tipo. La prima a introdurre zone 30 è stata Cesena, nel 1998, modello poi ripreso negli anni da comuni come Reggio Emilio, Caserta, Vicenza, Verona, Genova, Firenze e Olbia. Per quanto riguarda la città 30 è Bologna che dalla metà di quest’anno estenderà il limite di velocità su buona parte delle strade, anticipando dunque di qualche mese Milano.

Il testo dell’ordine del giorno

Qui sotto pubblichiamo una parte del testo dell’ordine del giorno. Dopo aver valutato e ribadito l’impatto positivo che questa misura garantirebbe a tutta la città, il documento invita il sindaco e la giunta:

a proclamare Milano Città 30, istituendo il limite di velocità in ambito urbano a 30 km/h a partire dal 1° gennaio 2024

a prevedere, così come hanno fatto Parigi e Bruxelles, che dopo quella data su alcune, selezionate, strade a grande scorrimento possano essere previsti limiti a 50 km/h 

a prevedere un’estesa campagna di comunicazione, informazione e coinvolgimento di cittadine, cittadini e city user da avviare nel gennaio del 2023 e che parta dai Municipi attraverso sedute speciali delle commissioni di Municipio; la campagna di comunicazione dovrà essere basata su un dossier, redatto da Amat, che contenga tutti gli elementi tecnici utili a comprendere quanto il limite dei 30 km/h in città sia una grande opportunità per tutti; il dossier potrà essere realizzato anche partendo dai numerosi documenti di piano dell’Amministrazione oltre che dall’esperienza, ormai nota e consolidata, di molte città europee

a prevedere un cruscotto dove tenere monitorati, in una visione d’insieme, i dati sugli incidenti stradali, sull’inquinamento, sulla congestione stradale, sulla sosta selvaggia, sulle multe, e a utilizzare poi questi dati sia per verificare il miglioramento dei parametri sulla sicurezza dopo l’introduzione dei 30 km/h sia per identificare le aree dove eventualmente installare gli autovelox, ove risultasse opportuno per assicurare il rispetto dei limiti di velocità

a farsi promotore presso Città Metropolitana di misure analoghe in tutte le città dell’area

a farsi promotore presso Anci di misure analoghe in tutte le principali città italiane

a coinvolgere tutti gli stakeholder sui temi della mobilità chiedendo a ognuno di farsi promotore delle ragioni della campagna

a chiedere in particolare ad ACI, coerentemente con i suoi obiettivi di riduzione del numero e della gravità degli incidenti stradali in ambito urbano, di farsi promotore di una propria specifica campagna a supporto e sostegno dell’iniziativa

a coinvolgere in particolare i mobility manager del Comune di Milano e di tutte le società controllate e partecipate affinché si attivino per coinvolgere tutte le proprie comunità in questa operazione

a trasformare gradualmente, dopo l’introduzione del provvedimento, molte delle attuali “zone 30” in “zone 20” o “zone residenziali”, anche utilizzando una diversa disposizione della sosta e degli arredi, che consenta di moderare ulteriormente la velocità dei veicoli; in questo modo si libererebbe ulteriore spazio pubblico da utilizzare in sicurezza, anche realizzando aree di gioco, installando nuove panchine e tavoli, sia pubblici sia di esercizi commerciali

ad avviare, nei tempi e nei modi condivisi da Polizia locale, una precisa campagna di controllo e sanzionamento