Ciclabili e commercio: a Monza, secondo un sondaggio Fiab, è già alleanza

Ciclabili e commercio: a Monza, secondo un sondaggio Fiab, è già alleanza

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A pochi mesi dalla convocazione dell’Assemblea nazionale della Fiab che si terrà a Monza l’ultimo week end di aprile, nella città brianzola  l’associazione locale MonzainBici ha da poco pubblicato i risultati di una proprio sondaggio condotto su 50 esercizi commerciali attivi tra Corso Milano e Via Borgazzi fino a Bettola, dove in futuro è prevista la realizzazione di un nuovo tratto della linea metropolitana di Milano M1, che proprio al confine tra Monza e Cinisello Balsamo avrà il nuovo capolinea. Oltre il 70% dei negozianti monzesi intervistati si è dichiarato favorevole a una ciclabile proprio su quel tratto che collegherebbe la città al capoluogo lombardo.

Un dato da non sottovalutare, indice di una considerazione diversa dei ciclisti e del loro peso sull’economia cittadina da parte dei negozianti. Dal comunicato stampa di Fiab MonzainBici diversi i dati da evidenziare. Come, ad esempio, quel 42,5% di commercianti, presenti su quel tratto, convinti che una ciclabile appena fuori dalla vetrina possa garantire introiti maggiori, a fronte di un 22,5% di loro che non crede invece a questa eventualità. Numeri utili per le prossime mosse dell’amministrazione comunale a cui l’associazione ha già consegnato il sondaggio.

Il caso di Monza allarga dunque il fronte delle categorie preoccupate per via di città troppo inquinate. Dal sondaggio della Fiab locale  sui 50 esercizi commerciali, si evidenza che tra loro quasi tutti (l’87,5%) ritengono “molto alto l’inquinamento atmosferico in città”, mentre poco meno della metà (47,5%) “ritiene che la pedonalizzazione del centro storico abbia aumentato le vendite”. La risposta al questionario cartaceo da 10 domande ha coinvolto la gran parte degli esercenti che operano su quel tratto dove Fiab sollecita la realizzazione di una ciclabile. “Tranne una decina di negozi – spiega l’addetto stampa di MonzainBici Massimo Benetti col nostro sondaggio abbiamo chiesto il parere alla gran parte dei commercianti. Come dire, i nostri dati rappresentano fedelmente quella che è un cambiamento culturale”.