Parcheggi bici in tutte le case e uffici d’Europa: passi avanti per la Direttiva Case Green dell’UE

Parcheggi bici in tutte le case e uffici d’Europa: passi avanti per la Direttiva Case Green dell’UE

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Nuovi edifici a zero emissioni dal 2030, miglioramento energetico graduale degli immobili esistenti con obiettivi intermedi al 2030 e al 2035, obbligo di installare pannelli solari su alcune tipologie di edifici, progressivo abbandono delle caldaie a gas fino al divieto dal 2040, settore edilizio climaticamente neutro entro il 2050. Questi i principali contenuti della revisione della Energy Performance of Buildings Directive (EPBD), la Direttiva Case Green che punta a contribuire a ridurre il consumo energetico e le emissioni di gas serra nel settore edilizio. Oltre a quelli elencati, c’è anche un altro importante risultato contenuto nella Direttiva ed è l’obbligo di riservare parcheggi per biciclette, con un minimo di due per ogni unità immobiliare residenziale, in ogni nuovo edificio.

Parcheggi per bici, gli standard della Direttiva Case Green

Dopo due anni di negoziati, il 7 dicembre scorso, Commissione, Parlamento e Consiglio europei hanno concordato un testo che, una volta approvato ufficialmente dagli Stati membri e dal Parlamento europeo, probabilmente all’inizio del prossimo anno, porterà una innovazione sostanziale nella normativa sui parcheggi per biciclette in tutta l’Unione europea.

Questi gli standard che gli Stati membri dovranno garantire recependo la Direttiva:

  • Per gli edifici residenziali nuovi e sottoposti a ristrutturazioni importanti, con più di tre posti auto: almeno due posti bici per ogni unità immobiliare residenziale.
  • Per gli edifici nuovi non residenziali e quelli sottoposti a ristrutturazioni importanti, con più di cinque posti auto: posti auto per biciclette che rappresentino almeno il 15% della capacità media o il 10% della capacità di utenza totale dell’edificio.
  • Per gli edifici non residenziali esistenti, con più di venti posti auto: posti auto per biciclette che rappresentino almeno il 15% della capacità media o il 10% della capacità di utenza totale dell’edificio.

Tali disposizioni, per gli edifici non residenziali esistenti, dovranno essere applicate entro il 1° gennaio 2027.

Nella direttiva sono incluse anche disposizioni aggiuntive, come la fornitura di infrastrutture di ricarica per le biciclette elettriche negli edifici residenziali. Ma lo sono anche alcune deroghe che consentono agli Stati membri di limitare/adattare il numero di parcheggi per biciclette a tipologie specifiche di edifici non residenziali “a cui non si accede generalmente in bicicletta” o, nel caso di edifici residenziali, a condizioni specifiche.

La situazione in Europa, il report di ECF

Le disposizioni dell’UE sul parcheggio delle biciclette sia negli edifici residenziali che in quelli non residenziali sono innovative in quanto molti Stati membri, Italia compresa, ad oggi non dispongono di tali norme. Un rapporto dell’ECF del 2018 sulle norme nazionali e regionali sui parcheggi per biciclette in 31 paesi europei aveva individuato solo sei paesi in cui sono in vigore norme quantitative minime nazionali sui parcheggi per biciclette per i condomini; tre paesi hanno operato con una legislazione quadro nazionale generale, ma hanno lasciato ai governi delle città la decisione su norme specifiche; all’epoca otto paesi avevano emanato linee guida non vincolanti. I restanti 11 paesi non avevano alcuna normativa in materia. L’assenza di parcheggi sicuri e protetti risulta essere uno dei principali ostacoli al possesso e all’uso regolare delle biciclette.