Parlamento News: notiziario del 07.12.2013
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Notizie dal Parlamento

 

Camera. Legge di stabilità

Bocciato emendamento sul rifinanziamento del fondo per la mobilità ciclistica. Il 5 dicembre la commissione Trasporti, durante la discussione sulla legge di stabilità, ha respinto il testo promosso da Diego De Lorenzis del Movimento 5 stelle.  Prima, Il sottosegretario Rocco Girlanda, riservandosi di fornire sull’ammontare le risorse effettivamente disponibili, aveva evidenziato la contrarietà del governo sull’emendamento, a causa della inidoneità della copertura finanziaria individuata. Il 4 dicembre, nello stesso gruppo di lavoro, Stefano Quaranta di Sel aveva sottolineato l’incoerenza delle riduzioni operate sulla mobilità e sulla logistica, a fronte di stanziamenti assai elevati per la Tav, 

 

Camera. Altra interrogazione sul museo del ciclismo

 Assicurare la continuazione dell’attività del museo del ciclismo, il Museo del Ghisallo, anche promuovendo una collaborazione tra istituzioni, federazione ciclistica, società professionistiche legate al ciclismo e appassionati di mountain bike o attraverso iniziative che valorizzino lo sport e la cultura, coinvolgendo anche le scuole, oppure inserendo il museo in alcuni percorsi turistici. A chiederlo i leghisti Gianluca Buonanno e Nicola Molteni in un’interrogazione del 27 novembre rivolta al ministro dei Beni culturali.

 

Di seguito il testo dell’atto:

 

BUONANNO e MOLTENI. — Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo. — Per sapere – premesso che: 
   da molti anni vi è tra i campioni del ciclismo italiani e stranieri, l’usanza di donare propri cimeli al Santuario del Ghisallo: tra questi vi sono ad esempio le biciclette usate da Bartali, Coppi e Merckx nelle loro vittorie al Tour de France, la bici speciale usata da Moser per il record dell’ora e diverse maglie rosa, gialle e iridate; 
   negli anni novanta questi cimeli erano ormai tanto numerosi da non trovare più posto nella piccola chiesetta: è stato perciò ideato il progetto di un Museo del ciclismo, da erigere a fianco del santuario. A presiedere il comitato per la realizzazione del museo è stato chiamato Fiorenzo Magni; 
   il museo è stato inaugurato il 14 ottobre 2006, in occasione del Giro di Lombardia 2006, con una cerimonia alla quale hanno partecipato diversi campioni del presente e del passato; 
   il museo si sviluppa su tre piani e comprende anche una raccolta multimediale di materiale sul ciclismo. I cimeli più importanti continuano comunque ad essere esposti nella chiesa del santuario; 
   all’interno del Museo è esposta la più grande collezione di Maglie Rosa al mondo, grazie al progetto Giro for Ghisallo le maglie rosa originali, dagli anni 30’ ad oggi, recuperate e che si possono ammirare all’interno della sala principale sono più di 50; 
   nel piazzale del santuario c’è la statua di due grandi ciclisti, Coppi e Bartali; nel 2011 vi è stato posto anche il busto di Binda; 
   la struttura rischia di non riaprire il prossimo mese di marzo a causa della mancanza di fondi; 
   sarebbe necessario invece assicurare il mantenimento del museo in vista di Expo 2015; 
   sono circa 28 mila i visitatori che annualmente visitano questo sito ed è importante che lo stesso abbia tutta la visibilità che merita, legata anche a un discorso di promozione globale delle peculiarità del territorio –: 
   se il Ministro interrogato intenda reperire le risorse economiche necessarie ad assicurare la continuazione dell’attività del museo, anche promuovendo una collaborazione tra istituzioni, federazione ciclistica, società professionistiche legate al ciclismo e appassionati di mountain bike o attraverso iniziative che valorizzino lo sport e la cultura, coinvolgendo anche le scuole, oppure inserendo il museo in alcuni percorsi turistici. (5-01591)

 

Camera. Mobilità in bici, iniziativa popolare

Disposizioni per il finanziamento di interventi in favore della mobilità ciclistica. Questo il titolo della petizione n. 755 depositata il 22 novembre presso gli uffici di Montecitorio.

 

Senato. A Padova, pista ciclabile a rischio cemento

Salvaguardare il percorso ciclo-pedonale di Padova. A rilanciare quest’appello in Parlamento è Massimo Bitonci della Lega attraverso un’interrogazione pubblicata il 3 dicembre.La  pista ciclo-pedonale del percorso ciclabile tra via Sografi e Voltabarozzo, a Padova, è ogni giorno frequentata da migliaia di persone, da chi va in bici al lavoro, chi a piedi a fare footing, le mamme e gli studenti. Organi di stampa hanno riportato di recente la notizia secondo cui  l’amministrazione comunale di Padova intenderebbe realizzare un progetto che prevedrebbe il passaggio delle rotaie lungo il percorso della ciclopedonale Sografi-Voltabarozzo, con costruzione delle annesse infrastrutture (stazioni di fermata, parcheggi, centraline, pali, soletta di cemento). Secondo Bitonci il passaggio della linea del tram lungo la ciclopedonale distruggerebbe così la caratteristica peculiare dell’attuale pista, ovvero quella di consentire una mobilità a misura di persona, senza le interferenze di veicoli, rotaie, confusione, rischio di incidenti. Inoltre, il passaggio del tram lungo la ciclopedonale agevolerebbe la speculazione immobiliare sui terreni prossimi al percorso, cosicché potrebbero scomparire ulteriori zone verdi, pubbliche o private.

 

Di seguito il testo dell’atto presentato:

BITONCI – Ai Ministri dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare e delle infrastrutture e dei trasporti – Premesso che:

la pista ciclo-pedonale del percorso ciclabile tra via Sografi e Voltabarozzo, a Padova, è ogni giorno frequentata da migliaia di persone, da chi va in bici al lavoro, chi a piedi a fare footing, le mamme e gli studenti;

il tratto è oggi un percorso, in andata e in ritorno, di massima sicurezza e salubrità psicofisica, lontano dall’invadenza dei mezzi motorizzati, rappresentando senza dubbio una delle soluzioni urbanistiche più belle di Padova, trovandosi peraltro in mezzo al verde urbano;

organi di stampa riportano di recente la notizia secondo la quale l’amministrazione comunale di Padova intenderebbe realizzare il progetto SIR3 del tram di Padova, tra Voltabarozzo e la stazione ferroviaria, che prevedrebbe il passaggio delle rotaie lungo il percorso della ciclopedonale Sografi-Voltabarozzo, con costruzione delle annesse infrastrutture (stazioni di fermata, parcheggi, centraline, pali, soletta di cemento);

il passaggio della linea del tram lungo la ciclopedonale distruggerebbe così la caratteristica peculiare dell’attuale pista, ovvero quella di consentire una mobilità a misura di persona, senza le interferenze di veicoli, rotaie, confusione, rischio di incidenti;

il passaggio del tram lungo la ciclopedonale agevolerebbe la speculazione immobiliare sui terreni prossimi al percorso, cosicché potrebbero scomparire ulteriori zone verdi, pubbliche o private;

il comitato “Sì Salviamo la ciclopedonale Sografi-Voltabarozzo” ha di recente promosso una petizione con raccolta di firme per salvare il percorso dalla possibile distruzione a causa dell’eventuale passaggio del tram linea SIR3,

si chiede di sapere se i Ministri in indirizzo non ritengano opportuno adottare tutte le iniziative nell’ambito delle proprie competenze, ferme restando le competenze dell’amministrazione comunale, al fine di tutelare e salvaguardare il percorso ciclo-pedonale di Padova.

(4-01238)