“Pedalate, pedalate”. Ecco come saranno le pubblicità delle auto in Francia

“Pedalate, pedalate”. Ecco come saranno le pubblicità delle auto in Francia

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Da marzo le pubblicità delle auto che saranno trasmesse su tv, radio, internet e altri canali di comunicazione dovranno spingere le persone a stili di vita meno impattanti sull’ambiente. Come? Ad esempio suggerendo di pedalare di più, di utilizzare i mezzi pubblici e, se proprio non si può fare altrimenti, di sfruttare il car pooling per far circolare meno auto possibili. Succederà in Francia, dove questa novità potrebbe fare scuola in un periodo storico in cui è necessario mettere in pratica una transizione ecologica concreta.

In merito al tema della pubblicità delle auto, nel 2021 la Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta ha deciso di sostenere e promuovere attivamente un’importante Iniziativa dei Cittadini Europei (ICE), promossa da Greenpeace, che chiede di vietare le pubblicità e le sponsorizzazioni delle aziende maggiormente responsabili della crisi climatica, comprese le multinazionali dell’auto. L’ICE è un meccanismo ufficiale previsto dall’Unione Europea in base al quale, se vengono raccolte un milione di firme nell’arco di un anno, la Commissione ha l’obbligo di discuterne e di pronunciarsi in merito alla proposta di legge dei cittadini. Potete aderire firmando direttamente sul sito ufficiale.

La notizia che arriva dalla Francia dove, tra pochi mesi, le pubblicità delle auto dovranno contenere obbligatoriamente frasi del tipo “Per i viaggi brevi, vai a piedi o in bicicletta” ci fa ben sperare sul cambiamento in atto. Cambiamento che, aspetto da sottolineare, Oltralpe imporrà ai trasgressori delle nuove norme una sanzione da 50mila euro per ciascuna trasmissione di pubblicità non bike friendly.

Tornando alla raccolta firme per L’Iniziativa dei Cittadini Europei vi riportiamo quando dichiarato dal Presidente FIAB, Alessandro Tursi: «Siamo lieti di collaborare con Greenpeace su questo fronte, perché è essenziale sgombrare il campo da false ‘narrazioni’ che, nonostante l’immane sfida della crisi climatica,  continuano a promuovere un sistema insostenibilmente basato sull’auto privata. Occorre invece puntare sulle vere soluzioni, tra cui la bici, che non produce CO2, non inquina, limita il consumo di suolo e non danneggia la salute individuale e collettiva, ma anzi ci fa rimanere in forma».