Che cosa fanno le Regioni per la mobilità ciclistica?
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Che cosa fanno le Regioni per la mobilita’ ciclistica? Fiab assieme all’Università di Verona ha sviluppato un questionario che raccoglie le attività svolte dalla varie Regioni i cui risultati sono stati presentati venerdì 7 novembre 2014 al Convegno Verso una rete di Uffici Regionali per la Mobilità Ciclistica, durante il quale si è anche proceduto alla proclamazione dei nuovi 16 promotori della mobilità ciclistica che hanno frequentato il 2° corso 2014 dell’Università.

 

In questi anni la mobilità ciclistica, già matura ed ottimamente sviluppata in Europa, sta entrando nell’agenda della Politica e delle Amministrazioni italiane oltre che nelle abitudini e negli stili di vita di molte persone.
In alcune Regioni c’è una forte attività sul tema della mobilità ciclistica con produzioni di leggi regionali, manualistica tecnica, realizzazioni di piste e percorsi ciclabili urbani ed extraurbani, con l’attivazioni di politiche di marketing per la mobilità urbana e cicloturistica, con la realizzazione di cartografie e piani di segnalamento dedicati al cicloturismo.
In molte occasioni a causa della frammentazione delle competenze regionali distribuite tra più uffici: pianificazione, infrastrutture, turismo, ambiente questo crescere talvolta vorticoso è avvenuto disordinatamente senza una Cabina di Regia, con situazioni disomogenee, non coerenti e scoordinate a scapito di un disegno complessivo che potrebbe funzionare molto meglio con le medesime risorse.

 

Per questa ragione si sente il bisogno, in ogni Regione, di attivare un Ufficio Regionale per la Mobilità Ciclistica e che provveda a gestire più aree di attenzione: i finanziamenti, l’omogeneità realizzativa, la valorizzazione dei territori più vocati, nuovi club di prodotto dedicati, segnaletica cicloturistica, pubblicazioni, cartografie e intermodalità con il treno.

 

 

Questionario FIAB – Università di Verona 2014

Abbiamo chiesto la compilazione ai Coordinatori regionali FIAB  che l’hanno compilato talvolta con i dati di propria conoscenze e talvolta chiedendo ai funzionari regionali preposti.

 

Il risultato pertanto non rappresenta una fotografia ne esaustiva e ne completa, ma illustra la grande difformità nella gestione della mobilità ciclistica all’interno delle varie Regioni e consente di individuare buone pratiche da imitare e diffondere.

 

Da un approfondimento con i funzionari molto spesso si scopre che le informazioni e le azioni sono ripartite tra numerose strutture (infrastrutture, ambiente, lavori pubblici, turismo, programmazione, parchi, demanio fluviale e di come queste strutture spesso non dialoghino tra loro o neppure sappiano con precisioni fatti e situazioni importanti che riguardano la mobilità ciclistica nella loro Regione.

 

Si ringraziano i sotto elencati collaboratori di 12 regioni: Liguria, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Umbria, Abruzzo, Lazio, Puglia, Sardegna  

 

 

Riassunto sintetico delle risposte pervenute

 

Le domande avevano spesso sotto domande, si riporta di seguito la sintesi estrema delle risposte alle 16 domande e per ogni una di esse un primo commento di riflessione.

 

1 – Esiste una legge regionale per la mobilità ciclistica? 

Esiste in 7 Regioni, sono molto diversificate tra loro, meriterebbe approfondirle per compararle

 

2 – La Regione ha pubblicato testi tecnici o manuali per la formazione alla progettazione della mobilità ciclistica? 

Complessivamente le pubblicazioni sono 8, meriterebbe farle circolare e renderle documenti di formazione

 

3 – Esiste un piano regionale della mobilità ciclistica (o più semplicemente un Piano della Rete Ciclabile Regionale)?

Esiste in 7 Regioni, molto diversificati tra loro, meriterebbe approfondirli per compararli – tutti recepiscono Bicitalia e tutti sono stati fatti in collaborazione con FIAB

 

4 – Esiste un programma specifico (o un sito dedicato) per i cicloturismo?

Esiste in 5 Regioni, meriterebbe confrontarli metterli su una piattaforma comune

 

5 – Esiste una segnaletica per ciclisti e/o cicloturistica

6 Regioni la utilizzano, sono simili ma non uguali, meriterebbe unificarle definitivamente.

 

6 – Esistono enti pubblici a carattere locale come Gal o altre forme di raggruppamenti di comuni o altri enti come funzioni ex Province, Consorzio di Bonifica, Enti Parco,  che sono attivi sulla mobilità ciclistica?

Sono presenti in tutte le 12 Regioni analizzate, meriterebbe impostare delle strategie nazionali di marketing cicloturistico dei territori

 

7 – Esiste una dotazione finanziaria Regionale per la realizzazione dei piani o programmi? 

Solo in Toscana come % di altri investimenti infrastrutturali stradali, potrebbe essere una buona pratica da diffondere

 

8 – Esiste un Sistema Informativo Territoriale (SIT) a supporto della pianificazione e per il censimento

Solo 4 esperienze ma tutte in fase iniziale, meriterebbe confrontarle ed unificarle

 

9 – La Regione promuove il trasporto delle bici sui treni?

Interventi frammentari, da potenziare sia a servizio del cicloturismo e pendolarismo con trasporto bici con attrezzatura dei treni e delle stazioni che attraverso l’interscambio nelle bici stazioni; in 3 Regioni il trasporto bici è gratuito.

 

10 – La Regione interviene a livello locale (nei comuni) per promuovere la mobilità ciclistica?

Promuovere maggiormente il legame premiante tra piani di mobilità e contributi da assegnare

 

11 – Esiste qualche forma di monitoraggio automatico (conta biciclette) o manuale (conteggio in date prestabilite) sulle ciclabili extraurbane o urbane del territorio regionale?

Solo 2 realtà – argomento strategico da sviluppare e legare anch’esso all’assegnazione di contributi; il monitoraggio urbano ed extraurbano è l’indicatore del successo / insuccesso delle politiche ed è indispensabile per collegarlo all’incidentalità

 

12 – La Regione promuove l’uso della bicicletta per finalità ambientali e di salute pubblica?  

Solo in 4 Regioni – promuovere la salute con la mobilità in bici è la premessa per il risparmio sanitario; deve diventare l’alleanza sul prolungamento della vita in buona salute e sulla riduzione dell’’incidentalità

 

13 – Esiste una mappa degli stakeholder a tema bici che insistono sul territorio regionale?

Connessa alla domanda 6 relativa agli Enti e privati che operano sui territori – meriterebbe impostare delle strategie nazionali di marketing cicloturistico dei territori

 

14 – Nella Regione esistono percorsi ciclabili di interesse regionale (di lunga estensione, cioè maggiore di 30/40 km provinciali o interprovinciali) realizzati da Regione, Provincie, comuni, raggruppamenti di comuni, consorzi, o altri Enti?

Presenti in quasi tutte le regioni, meriterebbe valorizzarli in un unico portale (Bicitalia?)

 

15 – Esiste un Ufficio Regionale della Mobilità Ciclistica

Solo in 5 Regioni – ed in forme e con compiti differenti, meriterebbe confrontarli e individuare una serie di funzioni minime che ogni Regione deve sviluppare

 

16 – Quali sono in sintesi (5 righe) le azioni e gli elementi di eccellenza

Costruire una griglia semplice per la definizione delle eccellenze e della buone pratiche e provvedere alla loro diffusione.

 

 

Uffici Regionali per la Mobilità Ciclistica
primo elenco di contenuti minimi di attività

 

Emerge il bisogno, in ogni Regione, di attivare un Ufficio Regionale per la Mobilità Ciclistica che, ad esempio provveda a gestire più aree di attenzione:

 

  • Pianificatoria, coordinando i desideri e le azioni dei territori in una pianificazione territoriale e finanziaria pluriennale;
  • Infrastrutturale, coordinando gli interventi progettuali – esecutivi ed i finanziamenti;
  • Cicloturistica, coordinando lo sviluppo della rete cicloturistica regionale e locale, la numerazione degli itinerari e la redazione della cartografie dedicate;
  • Promozionale dei territori verso i mercati ed i clienti nazionali ed internazionali; banche date sui flussi cicloturistici;
  • Dei servizi materiali, intermodalità e trasporto bagagli ed immateriali, siti web, marchi, brand, reti di impresa, club di prodotto;
  • Assistenza agli Uffici Mobilità Ciclistica di ambito comunale, intercomunale, GAL, Partenariati, operatori privati e pubblici
  • Intermodalità con il treno, accesso alle stazioni ferroviarie, ciclo stazioni, bike sharing sovra comunali.