Roma è entrata nella rete dei ComuniCiclabili, l’iniziativa lanciata dalla Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta per valutare la ciclabilità, le infrastrutture e le politiche bike friendly delle amministrazioni. Non si tratta di un premio o di una riconoscimento, ma di una fotografia della situazione esistente che può migliorare o peggiorare a seconda delle scelte politiche. Sono 127 i comuni che in questi anni si sono rivolti a FIAB per ottenere i cosiddetti bike smile (da 1 a 5). Proprio per via della sua complessità ed estensione urbana, la valutazione su Roma ha preso in esame i singoli Municipi della Capitale per arrivare a una sintesi di un bike smile. «Se i Municipi fossero comuni a sé, 11 su 15 avrebbero i requisiti minimi per aderire a ComuniCiclabili, seppur con valori differenti», ha spiegato il Presidente FIAB Alessandro Tursi. Qui in basso l’immagine con la valutazione per ciascun Municipio.
«Roma – ha aggiunto il Presidente Tursi – è molto più di un comune poiché per popolazione ed estensione non è paragonabile a nessun’altra realtà italiana, per di più con una struttura policentrica che la rende di fatto un insieme di città. Per dare conto di questa complessità, le verifiche e le valutazioni sono state fatte su ciascun Municipio, con la collaborazione del coordinamento FIAB Lazio». La scientificità e l’autorevolezza del metodo alla base di ComuniCiclabili sono attestate anche dal partenariato con l’Università La Sapienza (Centro di ricerca per i trasporti e la logistica) e con l’INU – Istituto Nazionale di Urbanistica.
«Roma Capitale ha avviato un percorso preciso per promuovere la ciclabilità. Il piano straordinario da 150 chilometri di piste transitorie va in questa direzione. È il progetto ciclabile più ambizioso promosso da una città italiana e siamo convinti che creerà una rete importante e strutturata per la Capitale» ha aggiunto l’assessore alla Città in Movimento di Roma Capitale, Pietro Calabrese. Come più volte sottolineato in questi mesi, la mobilità ciclistica è la chiave per la ripartenza: gli spostamenti in città non potranno più pesare sui mezzi pubblici per molto tempo e l’alternativa all’automobile resta la bicicletta, da incentivare con ogni mezzo, anche attraverso le infrastrutture. Posizione condivisa da Enrico Stefàno, Presidente della commissione Mobilità di Roma Capitale secondo il quale «dobbiamo proseguire determinati verso l’aumento degli spazi per pedoni e ciclisti, in grado di integrare il traffico privato in modo sostenibile».