24,7%: la quota di ciclisti ideale per la salute pubblica. La Ue ha finanziato lo studio

24,7%: la quota di ciclisti ideale per la salute pubblica. La Ue ha finanziato lo studio

Condividi!

Con una percentuale di spostamenti in bicicletta pari al 24,7% si eviterebbero 10mila morti premature soltanto in sette città europee. A calcolarlo è uno studio di recente pubblicato sulla rivista Preventive Medicine con il sigillo della Commissione Europea che ha finanziato il progetto vero e proprio. PASTA, il suo nome, l’acronimo di Physical Activity Through Sustainable Transport Approaches. Fra le città sotto esame anche Roma.

Lo studio che affronta il collegamento tra la mobilità ciclistica – forse più in generale quella attiva – e l’impatto sulla salute è stato effettuato dal ISGlobal, un istituto di salute globale con sede a Barcellona. Tra i dati raccolti, i suoi ricercatori hanno ipotizzato uno scenario di massima ciclabilità per una città: un comune dove ogni strada conta una ciclabile.

Ecco che gli autori del documento finale hanno lavorato proprio su questo scenario ideale: ciclabili ovunque. «In tal caso, Londra potrebbe evitare fino a 1.210 decessi prematuri ogni anno, seguita da Roma con 433 morti premature all’anno e Barcellona con 248 morti». Ma sono anche altri i risultati concreti alla portata di mano e con la giusta volontà politica. «È già stato stimato che anche un aumento del 10% delle infrastrutture ciclabili comporterebbe un incremento significativo del numero di ciclisti, che eviterebbe 21 decessi prematuri a Roma, 18 a Londra e 16 a Barcellona».

Cifre che dovrebbero incoraggiare la politica verso investimenti sulla mobilità ciclistica. In Italia, dopo l’approvazione della legge quadro, questa è la strada suggerita da Fiab. Chiude il ragionamento sul rapporto tra mobilità attiva e salute la ricercatrice Natalie Mueller, impegnata nello studio di ISGlobal. Politiche che rendano «le auto poco allettanti» e «più attraenti i trasporti pubblici e la bicicletta» sono, secondo lei, parte della ricetta «per migliorare la salute e il benessere nelle città europee».