Un gruppo di cicloturisti austriaci di ARGUS e tedeschi di ADFC, associazioni ECF "sorelle" di FIAB, dopo una disavventura in Provincia di Pavia scrivono al sindaco della città, denunciando il pericoloso proliferare del "tribulus terrestris", una pianta tropicale infestante che produce frutti con spine pericolose per le bici.
Graz, 13.01.2013
Gentile signor Sindaco Alessandro Cattaneo,
abbiamo organizzato una settimana in bicicletta a Pavia e dintorni per il nostro gruppo di amici della bicicletta dell’Austria (ARGUS) e della Germania (ADFC) per conoscere meglio la natura, la lingua, la vita culturale, artigianale e culinare della provincia di Pavia.
Siamo stati a Pavia nell’ultima settimana di agosto 2012 e abbiamo avuto grandi problemi con un piccolo neofito che produce frutti con spine pericolose per le bici. Otto dei dodici partecipanti hanno bucato. I copertoni erano veramente perforati ed una persona ha avuto persino sette buchi in una ruota. In alcuni casi è stato necessario riparare le bici diverse volte durante questa settimana.
Al negozio “Cicli Zamai” abbiamo sentito che questo problema esiste già da un anno. Nel 2011 è cominciato in luglio, nel 2012 in agosto. I kit riparazioni erano esauriti in questo negozio, perche ogni giorno numerosi ciclisti hanno lo stesso problema di forature.
Abbiamo cercato questa pianta e l’abbiamo trovata lungo il canale Pavese. Si tratta del tribulus terrestris (Tribulus terrestris L.), una pianta tropicale che viene usata nella fitoterapia. In allegato si trovano fotografie e siti internet della pianta.
Siccome i frutti di questa pianta sono così pericolosi, non solo per le biciclette ma anche per uomini e animali, La preghiamo di agire al più presto possibile. Bisogna elaborare misure efficaci per eliminare questa pianta subito e per impedirne la diffusione in altre zone o città.
Speriamo e desideriamo che il comune di Pavia sia in grado di risolvere questo problema, in modo che non solo il nostro gruppo ciclistico ma anche altri ciclisti possano venire nella Vostra città senza temere forature.
Distinti saluti
Dr. Heidi Schmitt (Presidente Argus di Graz)