A pedali oltre i 100 km/h. Storia delle bici reclinate
Condividi!

Le "recumbent" non sono una invenzione recente. La loro storia è antica quanto quella della bici tradizionale. I primi disegni risalgono agli anni 1860, mentre è nel 2009 che Sam Whittingham stabilisce il record di velocità ancora imbattuto (133,38 km/h) pedalando sul Varna Tempest, bicicletta reclinata completamente carenata.

 

 

LE ORIGINI

Le biciclette reclinate (recumbent) non sono una invenzione recente, infatti la loro storia è antica quanto quella della bicicletta tradizionale. I primi disegni di una bicicletta che possiamo definire “reclinata” risalgono agli anni 1860, mentre la prima illustrazione comparsa su una rivista specializzata di cui si ha memoria è datata 10 Settembre 1893. I disegni e brevetti depositati da Challand nel 1897 e da American Brown nel 1901 si possono considerare come i progenitori delle moderne recumbent.

 
 

 

 

VELOCAR

Il predecessore della prima reclinata di successo non fu una bicicletta, ma un'automobile a pedali a quattro ruote, chiamata Velocar. Questa vettura a pedali fu realizzata nei primi anni '30 dall'inventore francese Charles Mochet, che precedentemente costruiva automobili molto leggere. A causa della brutta situazione economica della Francia subito dopo la Seconda Guerra Mondiale, le Velocar ebbero successo come alternativa economica alle auto a motore.

Questo mezzo era veloce, ma non curvava bene alle alte velocità, così Mochet sperimentò dapprima un progetto a tre ruote, finalizzandolo poi in uno a due, una bicicletta. Alla ricerca di un sistema per dimostrare la velocità della sua bicicletta reclinata, Mochet convinse il ciclista Francis Faure, che non era tra gli atleti più forti del periodo, a provare la sua Velocar a due ruote in gara.

Faure ebbe successo, sconfiggendo molti dei più forti ciclisti europei dell'epoca sia in pista che su strada, e superò molti record mondiali sulle brevi distanze. Un altro ciclista, Paul Morand, vinse la Paris-Limoges nel 1933 su una delle reclinate di Mochet. 

Il 7 luglio 1933 nel velodromo di Parigi, Faure si aggiudicò con la Velocar il record dell'ora con 45,055 km, superando quello ottenuto da Oscar Egg quasi vent'anni prima. A causa del prestigio di questo record, il risultato suscitò grande attenzione: meno di due mesi dopo, il 29 agosto 1933, Maurice Richard superò anch'egli il record di Egg con una bici convenzionale, ma con una distanza minore di Faure. 

 

 

 

BICICLETTE PROIBITE
Durante la riunione dell'Union Cycliste Internationale (UCI) del febbraio 1934, i produttori di biciclette convenzionali fecero grandi pressioni affinché il record di Faure fosse invalidato. Come conseguenza, il 1° aprile 1934, l'UCI pubblicò una nuova definizione di bicicletta da corsa, specificando quanto il movimento centrale potesse essere alto da terra, quanto potesse stare di fronte al sellino e quanto vicino potesse essere alla ruota anteriore: questa nuova definizione escludeva le biciclette reclinate dagli eventi dell'UCI e garantì che esse non potessero competere con quelle convenzionali, ed è tuttora valida. 

È indubbio che questa decisione ebbe un tremendo impatto sullo sviluppo e la diffusione delle biciclette reclinate.  Solo in seguito alla crisi petrolifera le recumbent hanno attirato nuovamente l'interesse prima dei ricercatori universitari, poi anche di operatori commerciali, riconquistandosi fette di mercato prima nel mondo delle corse su pista e poi tra i randonneurs estremi.

 

LA RINASCITA

Negli anni 70 il lavoro di ricerca del Prof. David Gordon Wilson presso il prestigioso MIT di Boston portano nuovo impulso nel mondo delle recumbent. Nel 1974 nasce l’International Human Powered Speed Championship che si svolge a Long Beach in California. Da questa manifestazione trae le sue origini l’International Human Powered Vehicles Association (www.ihpva.org) che ancora oggi rappresenta il punto di riferimento internazionale nel settore.

Uno scenario parallelo e indipendente si sviluppa negli stessi anni anche in Europa, dove nel 1983 si svolge la prima edizione dgli European Human Power Campionship.

 

 

LA FRONTIERA

Negli ultimi 20 anni una quantità crescente di costruttori in ogni paese del mondo si dedica al settore HPV progettando e commercializzando le biciclette reclinate moderne così come le conosciamo oggi.

Nell’estate del 2006 la prima squadra nazionale italiana composta da 6 atleti prende parte ai Campionati del Mondo HPV che si svolgono ad Allegre in Francia. Grazie allo sforzo organizzativo della giovane associazione italiana Propulsione Umana nel Giugno 2011 il Campionato del Mondo HPV si corre per la prima volta in Italia, sul prestigioso circuito dell’autodromo di Monza (http://monza2011.propulsioneumana.it).

 

 

Il desiderio di alcuni pionieri di spingere sempre oltre i limiti di questa straordinaria tecnologia ha dato origine nel 1999 alla sfida più avvincente nel campo dei veicoli a propulsione umana, il World Human Powered Speed Challenge (http://www.recumbents.com/wisil/whpsc2012/speedchallenge.htm). Ogni anno gli atleti più forti del mondo si sfidano sul rettilineo più veloce del pianeta, appositamente preparato per questa gara a Battle Mountain in Nevada. E’ qui che il 18 Settembre 2009 Sam Whittingham stabilisce il record di velocità ancora imbattuto (133,38 km/h) pedalando sul Varna Tempest, bicicletta reclinata completamente carenata, progettata e costruita per l’occasione. L’anno seguente la campionessa francese Barbara Buatois stabilisce il record di velocità femminile con 121,82 km/h pedalando con lo stesso veicolo.

 

 

 

A cura dell'associazione Propulsione Umana