Cinque bambini sono stati investiti da un Suv di fronte a una scuola materna di Chieri, in provincia di Torino. Una bambina di due anni, secondo quanto leggiamo sulla stampa, è purtroppo in pericolo di vita. L’automobile era parcheggiata in discesa nel cortile dell’istituto, senza il guidatore a bordo, e a un certo punto – per motivi ancora da accertare – si sarebbe mossa colpendo gli alunni. Sulla drammatica vicenda è intervenuta l’associazione FIAB Chieri con un comunicato stampa.
“Il grave incidente – si legge nel documento – deve farci riflettere sul fatto che le automobili sono l’oggetto più pericoloso che ognuno di noi ha fra le mani tutti i giorni. Non sempre ci pensiamo: da una a tre tonnellate di acciaio in movimento fra le persone”. L’associazione FIAB fa notare che mentre per altri macchinari vengono fatte rispettare norme di sicurezza “molto stringenti” (“Uno che usa un muletto in fabbrica in modo distratto rischia il posto”), per le automobili questo non vale. “Con le nostre auto facciamo tutto in modo automatico, soprappensiero. Come se maneggiassimo una radiolina portatile”.
Massimo Gaspardo Moro, Consigliere Nazionale FIAB e membro di FIAB Chieri, ha ricordato che già in passato erano successi fatti simili davanti alle scuole, ma mai con conseguenze così drammatiche. «Abbiamo sempre sostenuto l’idea delle strade scolastiche – ha dichiarato – dove le auto non possono entrare all’inizio e alla fine delle lezioni. Quello che vogliamo sottolineare è semplice: non ci rendiamo davvero conto che quando guidiamo possiamo fare disastri».
Il rischio zero non esiste, come si legge ancora nel comunicato stampa di FIAB Chieri. “Ma dobbiamo essere ben coscienti che una distrazione nell’uso dell’auto, parlare al telefono cellulare, leggere e inviare messaggi mentre si guida, possono mettere in grave pericolo soprattutto i più deboli e vulnerabili, come i pedoni e i ciclisti. E dobbiamo sforzarci di evitare che ci sia promiscuità fra persone e veicoli che si muovono (o si possono muovere), specie nelle situazioni più affollate e confuse, come ad esempio davanti alle scuole”.
Sull’incidente di Chieri ha parlato anche il Presidente della Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta, Alessandro Tursi: «Da genitore che accompagna tutti i giorni i bambini a scuola in bicibus sento che qualcosa di urgente va davvero fatto. Dobbiamo disarmare le scuole dalle auto, perché sono l’arma più letale che abbiamo in Italia, di gran lunga la prima causa di morte violenta. La riforma del Codice della Strada in itinere prevede regole per salvaguardare le strade scolastiche: ci appelliamo alla politica affinché la norma diventi piú stringente e venga rapidamente approvata».