di Angelo Velatta
Un sito ferroviario specializzato (e di solito ben informato) ha ieri riportato la notizia che dalle fiancate delle locomotive E.464 di Trenitalia verranno rimossi i “pittogrammi” blu del trasporto biciclette.
Le E.464 sono le motrici utilizzate nella gran parte delle composizioni dei treni delle Direzioni del Trasporto Regionale per la corta e media distanza: ne sono state prodotte dal 2000 quasi 700 unità (è la locomotiva più diffusa non solo in Italia, ma anche in Europa).
Caratterizzate da una sola cabina di guida è stata progettata e costruita perché il vano adiacente all’intercomunicante potesse caricare le biciclette: servizio questo che proprio il relativo simbolo sulla fiancata sta ad indicare.
FIAB non è stata mai tenera con questa soluzione e ne ha fin dagli albori dell’entrata in servizio evidenziata la difficoltà pratica e la macchinosità operativa (il vano si trova ad oltre un metro dal piano del ferro, i portelloni laterali o l’intercomunicante dovevano essere aperti dal capotreno: di tutto vi é traccia in questo forum e in questa lettera).
Ciò nonostante la scelta di Trenitalia (e del Gruppo FS più in generale) era apprezzabile: si trattava di assicurare comunque (la locomotiva E.464 è “il” mezzo di trazione del trasporto regionale) l’intermodalità tra bicicletta e treno, senza farla dipendere dal materiale della composizione (che poteva avere o non avere il bagagliaio).
E allora evidente che cancellare dalla fiancata di questa bella e versatile (ed economica) locomotiva il simbolo della bicicletta non significa solo prender atto di una difficoltà di fatto (che Fiab – vale la pena di ribadirlo – aveva per tempo evidenziato), ma – soprattutto – rinunciare ad una pratica generalizzata della intermodalità, senza aver sostituito il progetto originario con un altro che individui mezzi, tempi e modi, anzi avendo ridotto ancora di più sia sotto il profilo dello spazio fisico che delle regole (valga per tutti la vicenda dei nuovi ETR 425 – Jazz, che continuano ad essere consegnati alle diverse Direzioni Regionali privi degli spazi per le biciclette, e quella della mancanza di una disposizione generale che consenta l’utilizzo di vestiboli e di spazi per disabili, ove non occupati) l’intermodalità di sistema.
Ad essere cancellato dalle fiancate quindi non è solo il “pittogramma” (sostantivo gergale che prima o poi dovremo sostituire: perché esso stesso esercizio di potere) ma un’idea del trasporto ferroviario e della intermodalità.
foto dal sito www.trenomania.org