Un altro incidente mortale,  sempre più urgenti le modifiche del Codice
Condividi!

Dopo un altro incidente mortale che ha coinvolto un ciclista a Milano, è sempre più urgente la modifica del Codice della Strada

 

Un commento di Giulietta Pagliaccio, Presidente FIAB – Federazione Italiana Amici della Bicicletta

 

Milano, 17 dicembre 2013

 

È il giorno del dolore per il popolo dei ciclisti, all’indomani dall’ennesimo incidente che ieri, nel centro di Milano, è costato la vita a un giovane travolto con la sua bici.

 

“Ancora una volta, di fronte a un fatto come questo, ciò che più imbarazza è la totale indifferenza di molti cittadini e, in particolare, i commenti postati sui siti dei principali quotidiani o ascoltati in giro per la città volti sempre a trovare altrove le responsabilità, che spesso ricadono, anzi, sulla stessa vittima – commenta Giulietta Pagliaccio, presidente FIAB, Federazione Italiana Amici della Bicicletta. –  E’ un atteggiamento sbagliato e, soprattutto, non coerente. C’è un sottointeso tentativo di discolparsi da una situazione che, come automobilista, sarebbe potuta capitare a chiunque: ci si lamenta del traffico, dell’inquinamento ma, alla fine, l’auto che dà fastidio, l’auto che è nel posto sbagliato, l’auto che fa qualcosa di male è sempre quella di qualcun altro”.

 

Tutto questo fa capire come ci sia ancora molto da fare, soprattutto a livello culturale.

 

 “Di fronte a una maggioranza di cittadini che, di fatto, mette in conto i morti come danni inevitabili per poter continuare a utilizzare la propria auto, ci vogliono amministratori pubblici e ancor più uomini politici di grande coraggio e determinazione per portare avanti scelte e piani per una mobilità nuova, rispettosa, si badi, non del mezzo che viene utilizzato, ma della persona. Purtroppo, temo che anche la politica abbia messo in conto i morti come un tributo inevitabile da pagare” dichiara ancora la Presidente Pagliaccio.

 

La realtà è che tutti reclamano dei diritti, ma pochi sono quelli che rispettano le regole del codice della strada e del semplice senso civico. Se la libertà di circolazione è un diritto costituzionale del cittadino, altrettanto deve essere la possibilità di muoversi in totale sicurezza, utilizzando il mezzo che si ritiene più opportuno. È in quest’ottica che FIAB si pone come interlocutore privilegiato, anche nei confronti della pubblica amministrazione, affinché le scelte sui piani di mobilità integrata possano tutelare il soggetto più debole in ogni situazione, attraverso specifici provvedimenti.

 

“Auspichiamo quindi che, come sembra, la discussione per la riforma del Codice della Strada in corso in Parlamento consideri la bicicletta un mezzo di trasporto sempre più utilizzato e ormai integrato nella mobilità urbana organizzata, favorendo, quindi, scelte di tutela della sicurezza delle persone anche sulle due ruote. Tra queste, ad esempio, l’obbligo della velocità moderata nei centri abitati, un tema che racchiude tutta la questione della sicurezza delle persone e non solo dei ciclisti” conclude Giulietta Pagliaccio.

 

 

Sull’incidente di Milano si veda anche:

 

Intervista di CATERPILLAR (RADIO RAI 2) del 17/12/13 a Eugenio Galli, Presidente di FIAB-Ciclobby Milano e responsabile ufficio legale FIAB (in riferimento all’incidente del 16/12/13 in cui a perso la vita un ciclista a Milano, per approfondimenti vedi sito FIAB-Ciclobby di Milano)
Ascolta: {play}http://www.fiab.info/download/CATERPILLAR_AM_del_17_12_2013_-_Parte_1_L.mp3{/play} oppure scarica mp3

 

Radiobici.it: Lettera ai ciclisti milanesi, Ahmed siamo noi

 

Morire in Area C a Milano

 

Bikeitalia.it: Milano: protesta dei ciclisti per la morte di Ahmed