Uomini che odiano le bici – la vendetta
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TOMO III

Dopo la caccia all’untore (in bici) spuntano le fedi religiose, le sette e le congregazioni 

Prosegue la saga degli “Uomini che odiano le bici” (ed ammazzano sulle strade), a cui promesse messianiche od eventi miracolosi cercano di dare risposta

 


Valerio senso unico eccetto bicidi Valerio Parigi

Arrivato in Fiab da terre lontane, dove ha vissuto quasi 20 anni, si è portato in Italia la aberrante pretesa di muoversi in bici come in Nordeuropa.

Ha il vezzo di portare ad esempio le Federazioni sorelle, per es. il Fietsersbond (olandese), la ADFC (tedesca) o il Cyklistforbundet (danese) come “lobby della bici”. Alcune cariche nazionali arricchiscono il suo curriculum, ma ama tenerle quasi nascoste, preferendo agire subdolamente sotto-traccia.

Si dice anche che propugni sfacciatamente folli misure a favore della ciclabilità, pare adottate in quasi tutta Europa: i famigerati sensi unici eccetto bici, il carico dei velocipedi su tram, metropolitane e treni in ottica fantascientifica di intermodalità, etc.

Vive a Firenze, almeno fino a quando non deciderà di riemigrare in Nordeuropa.

  


TOMO III

  • il Ciclaismo
  • le bocciofile e i gitaioli
  • i maso-ciclisti
  • i Beati Paoli Pedalanti (vendicatori)
  • i ciclo-Thugs
  • i Massers
  • le bici di Mompracem

Masociclisti

S tratta di una setta missionaria dedita all’autofustigazione, alla mortificazione, dispoblità al sacrificio e ricorrenti atti di contrizione. Una delle giaculatorie è “noi ciclisti dobbiamo dare il buon esempio e percorrere anche distanze quadruple o rischiare lo stritolamento per non transitare pochi metri controsenso – solo così gli automobilisti ci ameranno”. La predicazione, oltre al buon esempio, è una delle attività principali, rivolte però non tanto all’esterno, per es. a chi percorre 300 in auto o ti minaccia agli incroci, ma verso i confratelli.

Proselitismo

Beati Paoli Pedalanti 

Si tratta di una confraternita iniziatica di origini oscure, articolata in livelli, a cui si accede per cooptazione da quelli superiori. Non è affatto chiaro quali siano le attività secolari dei Beati Paoli Pedalanti, ma secondo alcune ipotesi pare siano dediti per es. alla trovatura dei tergicristalli di auto parcheggiate su attraversamenti, piste ciclabili, marciapiedi etc. Attività analoghe, di cui si hanno riscontri frammentari, pare consistano nel rigare le fiancate di gipponi e berline, sgonfiare pneumatici, etc. Dipinti come giustizieri e vendicatori dei soprusi auto-centrici, alcuni studiosi ritengono però leggendaria la loro esistneza.

esempi: moto lanciata a 110 km/h travolge ed uccide vecchietto sulle strisce in piena ZTL, poi fugge Procedeva contromano!   Cosa è rilevante e cosa no? 

E dunque  …

Sarebbe opportuno gravità effetti e bilanciare con vantaggi (bici auto in meno) “non inquinano non = violare codice”

e se fosse un pedone, un auto o scooter?

andrebbero in giro?

I cattivi comportamenti di chi usa la bici, esaminati sopra, hanno interessanti caratteristiche comuni. 

Per es. spesso mettono in atto ciò che dovrebbe essere legittimo (es. sensi unici eccetto bici), lo è già in Europa, ma che per inerzia, fellonia o incompetenza da parte di burocrati ed amministratori non lo è da noi.

Intuitivamente i comportamenti dei cattivi ciclisti  sono dettati da minor rischio, spesso per tutti, non solo per chi si muove in bici (es. collocarsi davanti alla linea di arresto ai semafori). Comportamenti che sono poi molto simili a quelli dei pedoni, ugualmente sotto costante minaccia.

– cause vere: traffico invasivo ed aggressivo, …
– i pericoli non derivano dai comportamenti dei ciclisti, legittimi o no
– pretesto per non fare, assurdo
– bruscolo e trave, due pesi e due misure
– adeguare viabilità alle bici, non il contrario – persone/auto

– conflittualità (soprattutto coi pedoni, simili) creata dal traffico aggressivo e dalla carenza di strutture e di regolamentazioni a favore della ciclabilità 

– assicurazione Fiab 3,50 l’anno, regalano?

 

Bici di Mompracem

Sandokan è in attesa di incontrare il suo amico portoghese, Yanez De Gomera, che considera un fratello. Durante l’incontro parla di lady Marianna Guillonk, la figlia di un lord inglese e madre italiana, chiamata “la Perla di Labuan”, visto il candido colore della sua pelle. Sandokan è incuriosito da lei e la vuole conoscere. Avrà occasione di conoscerla meglio quando, caduto nel mare e ferito, viene salvato da lord Guillonk e curato in casa sua. Il pirata è un principe del Borneo, spodestato dall’egemonia inglese, e diventa amico di James Guillonk e conquista l’amore di Marianna. Durante una caccia per prendere una tigre, il baronetto Rosenthal riconosce la vera identità di Sandokan. Sandokan è costretto a fuggire ma più tardi il pirata organizza una spedizione a Labuan per prendere con sé la donna che ama. Dopo una lotta contro gli uomini di lord Guillonk, fugge di nuovo. L’ aiuto del suo amico Yanez in veste di spia gli consente infine di liberare Marianna. Al ritorno alla base di Mompracem si scopre che il luogo è sotto attacco, e la difesa ha successo solo in extremis. Una pausa dai combattimenti consente il matrimonio con Marianna, ma un’ulteriore battaglia si conclude in una sconfitta ed i due vengono fatti prigionieri. Sandokan riesce tuttavia a ritrovare la libertà con l’amata ed il libro si conclude con la sua dichiarazione: “la Tigre è morta, e per sempre!”

 ——————– tomo II ————————–

Si alzano le voci di chi grida “dagli all’untore” nei confronti di chi usa la bicicletta, che per fortuna sono in numero sempre maggiore sulle nostre strade

Come dicevamo nel primo articolo della serie, paradossalmente l’uso della bici, invece di una delle soluzioni, diventa un problema, almeno nella percezione distorta o interessata di molti. Prosegue la saga degli “Uomini che odiano le bici” (ed ammazzano sulle strade).

 

Le lamentele sui ciclisti indisciplinati sono incentrate su alcuni comportamenti, con relative espressioni di odio ed aggressioni verbali, fisiche o mediatiche. Eccoli:

i più indisciplinati: affermazione …

Riepiloghiamo …

Gli imbecilli esistono in ogni segmento dell’umanità, quindi anche fra i ciclisti.
Interessante in proposito il famoso “Saggio sulla stupidità umana” di C.M. Cipolla.

Sarebbe opportuno gravità effetti e bilanciare con vantaggi (bici auto in meno) “non inquinano non = violare codice”

I cattivi comportamenti di chi usa la bici, esaminati sopra, hanno interessanti caratteristiche comuni. 

Per es. spesso mettono in atto ciò che dovrebbe essere legittimo (es. sensi unici eccetto bici), lo è già in Europa, ma che per inerzia, fellonia o incompetenza da parte di burocrati ed amministratori non lo è da noi.

Intuitivamente i comportamenti dei cattivi ciclisti  sono dettati da minor rischio, spesso per tutti, non solo per chi si muove in bici (es. collocarsi davanti alla linea di arresto ai semafori). Comportamenti che sono poi molto simili a quelli dei pedoni, ugualmente sotto costante minaccia.

– cause vere: traffico invasivo ed aggressivo, …
– i pericoli non derivano dai comportamenti dei ciclisti, legittimi o no
– pretesto per non fare, assurdo
– bruscolo e trave, due pesi e due misure
– adeguare viabilità alle bici, non il contrario – persone/auto

– conflittualità (soprattutto coi pedoni, simili) creata dal traffico aggressivo e dalla carenza di strutture e di regolamentazioni a favore della ciclabilità 

– assicurazione Fiab 3,50 l’anno, regalano?


 

A ruotalibera. Opinioni e commenti

In questa sezione pubblicheremo periodicamente brevi pensieri o lunghi articoli di dirigenti e rappresentanti della FIAB (ma non escludiamo di “ospitare” anche commentatori esterni).
Troverete opinioni, interventi, commenti di fatti e dibattiti, dai toni seri oppure, al contrario, ironici e scherzosi. Insomma “a ruotalibera”, senza freni e senza mani …. con l’avvertenza, per non farsi male, che le opinioni espresse non coincideranno necessariamente con quelle ufficiali della FIAB.