In epoche paleostoriche nelle boscaglie e lungo spiagge deserte uomini e donne primitivi, ancora seminudi, cominciavano a riunirsi in gruppi discutendo attorno all’evoluzione della ruota e della costituzione di una associazione di più ampia dimensione
Nel 1992 circa un centinaio di soci FIAB si ritrovarono ad Agropoli (SA), nel Cilento, per pedalare al 5° Cicloraduno Nazionale; quattro giornate meravigliose di bicicletta, sole e mare.
A quei tempi la giovane FIAB approfittava di ogni occasione per riunirsi e discutere del proprio futuro. Il cicloraduno non poteva sottrarsi alla regola e ad Agropoli si era addirittura convocata un’Assemblea Straordinaria per alcune importanti modifiche statutarie.
Come poi riportato nella Circolare FIAB numero 7/92, “gli orari tiranni e una certa atmosfera” (leggesi la calura ma anche il clima vacanziero), resero un po’ complicato trovare un luogo ed un momento adatti per l’incontro ma la ferrea volontà di riunirsi del ristretto gruppo dei più impegnati vinse ogni difficoltà.
Nella circolare, per preservare la dignità dell’assemblea, non appare invece nessun accenno alla “location”e all’abbigliamento dei partecipanti! Pochi sanno che il clima (e forse anche la mancanza di una sala riunioni disponibile) suggerì l’idea di riunirsi in una piccola area boschiva lì vicina, ovviamente quasi tutti in costume da bagno!
Certo, lo immagino, chi conosce la FIAB di oggi, così importante e diffusa, stenterà a credere ad un’assemblea così informale, con alcuni partecipanti addirittura stesi a prendere il sole!! Sopratutto se viene a sapere che si parlò di bici+treno, di legge per la mobilità ciclistica, di Ciclopista del Sole oltre che votare alcune modifiche Statutarie.
Però abbiamo trovato le prove!! Dai nostri archivi è spuntata fuori una fotografia della trentina Manuela Demattè insieme ai bozzetti del milanese Arch. Aldo Monzeglio, che non perdeva ma l’occasione per fare schizzi, vignette e caricature dei presenti (e, infatti, lo si vede nello sfondo della foto mentre disegna).
Così mi ha scritto Aldo Monzeglio qualche anno fa, mandandomi entusiasta la scansione degli schizzi e la foto di Manuela: “Ciao Stefano!, a seguito del ritrovamento accennato a Lodi, ti invio immagini che rilevano come in epoche paleostoriche nelle boscaglie e lungo spiagge deserte uomini e donne primitivi , ancora seminudi, cominciavano a riunirsi in gruppi discutendo attorno all’evoluzione della ruota e della costituzione di una associazione di più ampia dimensione, a sostegno della stessa.
P.S. Del cicloraduno di Agropoli ricordo la predica notturna di un certo (e simpatico) Francesco Peccerillo di Napoli che, convocato in riva al mare un suo amico prete, ci parlava di Dio. Con la Manuela Demattè di Trento (a cui devo la foto) lo avevamo definito “La Bicicletta di Dio”, mentre Gianni Catania, per via del suo rigore alimentare e generale fu da noi definito “Bici + insalata in salita”. Ciao. A.”
Volevo condividere con voi questo bel ricordo, mio e di Aldo, un po’ scherzoso, di una FIAB ancora giovane e “ruspante”, con la convinzione che, anche se ora siamo più vecchi, saggi e “strutturati”, in realtà un po’ di quello spirito è rimasto (comunque non venite in costume alla prossima assemblea!).
Ricordo che tra le decisioni di quella assemblea “balneare” ci fu ‘istituzione della figura del Presidente che, come qualcuno ci disse, legalmente un’associazione non poteva non avere ma che noi, ostinatamente, fino ad allora ci eravamo rifiutati di istituire, per lo spirito un po’ anarchico e un po’ federalista che ci contraddistingueva. Questo porterà a gennaio del 1993 ad eleggere la prima Presidente, Flavia Albertelli di Genova … ma questa è un’altra storia, e ve la racconterò un’altra volta.
PS: dalla foto ho cercato, con l’aiuto di Manuela ed Aldo, di ricostuire i presenti a quell’incontro. Manuela Demattè oviamente non si vede (in quanto fotografa), oltre al sottoscritto (Stefano Gerosa), riconosco Claudio Pedroni e Gigi Astolfi di Reggio Emilia, Franco Airoldi di Bergamo, Aldo Monzeglio di Milano, Flavia Albertelli di Genova, Laura Costantini e Massimo Muzzolon di Verona, Michela Berlanda di Trento. Dagli schizzi di Aldo vengo a sapere che c’erano anche Tonino Schiattone di Roma (erroneamente Scalzone nello schizzo) e Walter Tordi di Cesena. Aldo ricorda ci fosse anche Francesco Peccerillo di Napoli e, penso, ci fosse anche Gianni Catania di Torino (rimasto fuori da foto e schizzi).