Atlante degli incidenti ciclistici: tutti i numeri del Politecnico di Milano. FIAB: “Passo avanti importante. I dati servono per interventi più efficaci”

Atlante degli incidenti ciclistici: tutti i numeri del Politecnico di Milano. FIAB: “Passo avanti importante. I dati servono per interventi più efficaci”

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“L’unica certezza ĆØ che della mobilitĆ  ciclistica, in Italia, sappiamo relativamente poco. Proprio per questo motivo, abbiamo deciso di rendere pubbliche le dashboard, che sono il nostro contributo concreto a un dibattito costruttivo sul tema dell’incidentalitĆ  ciclistica, ma anche uno strumento operativo per il futuro”. CosƬ il professore Paolo Bozzuto, docente del Dipartimento di Architettura e Studi Urbani al Politecnico di Milano, ha spiegato le ragioni che hanno spinto alla pubblicazione dell’Atlante degli incidenti ciclistici, strumento consultabile online e da cui si notano tutte le criticitĆ  quando si parla di incidenti che riguardano gli utenti attivi della strada.

“Le cinque dashboard realizzate da PoliMI sono un passo avanti molto importante nella sistematizzazione e accessibilitĆ  dei dati sulla incidentalitĆ  ciclistica – ha spiegato Massimo Gaspardo Moro, membro del Centro Studi FIAB -. Disporre di dati completi, aggiornati e facili da consultare, sulla sicurezza delle strade, ĆØ fondamentale per fare interventi più efficaci. I dati ci sono, ma spesso non vengono condivisi. E questo crea un danno per la societĆ ”.

ciclabile umana torino
Le ciclabili umane chiedono spazio pubblico per i ciclisti e sicurezza per gli utenti attivi della strada

Dati per conoscere la mobilitĆ  ciclistica

Le dashboard permettono di esplorare dati su dinamiche degli incidenti, gravitĆ , mortalitĆ , distribuzione geografica e relazione tra incidentalitĆ  e diffusione dell’uso della bici nelle province e regioni italiane. Una piattaforma che dovrebbe servire anzitutto ai decisori politici, dal livello locale al nazioanle, per rendersi conto del fatto che in Italia queste situazioni non possono più essere trattate come fatalitĆ . Per invertire la tendenza sono necessarie tutte quelle azioni che da anni FIAB propone, a partire dal realizzare le cittĆ  30.

Dal momento che, come riferito dagli esperti, la mobilitĆ  ciclistica ĆØ fenomeno poco conosciuto in Italia dal punto di vista dei dati, si ĆØ resa necessaria da parte del Politecnico di Milano una metodologia di lavoro originale, basata sull’elaborazione dei dati sugli incidenti stradali rilasciati annualmente da ISTAT (ā€œRilevazione degli incidenti stradali con lesioni a persone: microdati a uso pubblicoā€).

Atlante degli incidenti ciclistici: città e Regioni più pericolose

Secondo i dati, tra 2014 e 2023 la Regione che ha registrato il maggior numero di incidenti ĆØ stata la Lombardia (41.502), seguita da EmiliaRomagna (30.447) e Veneto (23.139). Sono cinque le mappe complessive – analitica degli incidenti ciclistici, indicatori di severitĆ , quota modale di incidentalitĆ  provinciale e regionale, mappe degli incidenti – che consente di avere un quadro senz’altro più chiaro di una situazione che non può definirsi certo emergenza, ma status quo (pericoloso) per chi pedala soprattutto nelle cittĆ .

“Sarebbe interessante – ha aggiunto di nuovo Moro del Centro Studi FIAB, che collabora insieme a Edoardo Galatola e Paolo Ruffino – disporre di dati aggiornati e completi sulla quota modale della bicicletta nella mobilitĆ  quotidiana a livello comunale. Oggi abbiamo soltanto i dati ISTAT del censimento del 2011. Per il resto, solo dati frammentari e non omogenei”.

Bologna-eurovelo

Dai dati emerge che, al di là del lavoro di advocacy svolto in ogni sede da realtà come FIAB, gli incidenti ciclistici non sono diminuiti nel corso degli ultimi anni stando ai numeri del Politecnico. Se nel 2014 costituivano il 9,9% (poco più di 17mila), nel 2023 sono scesi di un migliaio (anche se costituiscono ancora il 9,9%). Là dove si potrebbero fare passi avanti è proprio nelle aree urbane dove si verifica il maggior numero di sinistri. Le città più pericolose tra 2013 e 2024 sono state Milano, Roma, Padova, Firenze, Bologna e Torino. Colpisce il dato del capoluogo lombardo con oltre 10mila incidenti mentre le restanti città sono al di sotto dei 3mila.

Dal Centro Studi FIAB hanno aggiunto: “Non ci risulta che, come affermano alcuni, gli incidenti che riguardano i ciclisti siano aumentati nel medio periodo. Dal 2000 al 2021 i chilometri percorsi in bici sono più che raddoppiati, ma gli incidenti stanno diminuendo, anche se siamo ancora lontani dall’obiettivo di dimezzare i morti entro il 2030 rispetto al 2019”.

Milano-Bike_Challenge

I numeri del ministro Salvini e quelli dell’Europa

I dati, come evidente, dovranno essere aggiornati e ci faranno capire se negli ultimi tempi quante e se le cose sono migliorate. Nel frattempo il ministero dei Trasporti Matteo Salvini ha festeggiato i risultati del nuovo Codice della Strada che, stando ai dati del Viminale e della Polizia di Stato, ha ridotto il numero dei decessi per via di incidenti stradali del 10,2% nei primi dieci mesi dall’entrata in vigore. Come tuttavia si legge su Linkiesta, la Commissione Europea ha smorzato gli entusiasmi, spiegando che l’Italia ĆØ al momento in una situazione di immobilismo per quanto riguarda il contrasto delle morti in incidenti stradali: i numeri non sono in peggioramento, ma neppure in miglioramento.