Ravenna è una piccola città di pianura, di stirpe contadina, per caso cresciuta vicina al mare. Situata in mezzo ad una pianura che una volta erano valli, conosciuta per i suoi mosaici Bizantini, i suoi monumenti Goti e le zanzare, da sempre meta di noiosissime gite scolastiche. Ravenna ha conosciuto i fasti di essere capitale dell’Impero Romano di Occidente e di ospitare la possente flotta da guerra Romana; poi 1500 anni fa è stata come dimenticata dal tempo e dalla storia.
Si è cristallizzata nel tempo, sfuggendo alle bramosie di Signorie guerrafondaie (a chi potevano interessare acquitrini malsani e pinete), fornendo terra da battaglie tra eserciti francesi, spagnoli e austriaci, rimanendo suddita del dominio temporale dei Papi fino all’avvento del Regno d’Italia. Terra del bandito Passatore e della Setta degli Accoltellatori, a Ravenna, da sempre tagliata fuori dalle grandi vie di comunicazione stradali (via Emilia in primis) e ferroviarie, non ci passi per caso, ci vai.
Come è successo a Dante che ci ha lasciato le sue spoglie (inutilmente rivendicate annualmente dai Fiorentini) e i canti del Paradiso, a Garibaldi che nella sua fuga da Roma (da noi chiamata “Trafila Garibaldina”) vi perdette la moglie e le speranze di liberare Venezia. I soldati dell’esercito Canadese che nella seconda guerra mondiale ci hanno passato l’inverno del 1944, uno dei più freddi, fangosi, nevosi e piovosi che si ricordi, aggrappati all’argine del fiume Senio in attesa della primavera e della fine della guerra.
Tutte queste cose che possono sembrare negative sono in realtà il punto di forza di Ravenna, che così isolata, è la classica città da vacanza relax. Il suo centro storico da sempre chiuso al traffico è dominio delle biciclette e dello shopping, ospita, oltre ai monumenti dell’ Unesco fastosamente mosaicati e alla tomba di Dante, due importantissime Biblioteche: l’Oriani sulla storia contemporanea e la Classense, situata nell’enorme complesso monastico che fu dei Camaldolesi.
Vi si possono fra l’altro ammirare splendide sale affrescate e ricche collezioni di libri e fondi storici come quello dell’Architetto Morigia. A pochi minuti dal centro storico, attraverso itinerari protetti e/o a bassissimo traffico, è possibile giungere alla frescura delle meravigliose pinete di San Vitale a nord, che fanno da cornice alla pialassa (laguna) della Baiona, stretta tra terra e mare, e dove pascolano liberi i cavalli.
A sud la Pineta di Classe si specchia nei chiari dell’ Ortazzo e dell’Ortazzino, rifugio per fenicotteri e germani. In questo ciclo raduno vorremmo quindi farvi conoscere l’altra Ravenna, quella che sfugge agli occhi dei turisti frettolosi e rapiti dalla luce dei mosaici. Vorremmo veramente farvi mettere le mani in pasta nella storia e nella cultura ravennate anche letteralmente facendo la piadina romagnola, assaggiando il cappelletto di Ravenna ripieno di solo formaggio fresco di mucca e di parmigiano (in mezzo alle valli con che altro lo potevi riempire?), comporsi da soli un mosaico in una delle tante botteghe artigiane.
Per prenotare il vostro cicloraduno non c’è problema. Potrete scegliere tra il lunedì pomeriggio e la domenica mattina quali escursioni vi interessano e pagare solo quelle. Nell’ottica del relax potrete impostare il vostro permanere a Ravenna come meglio crederete: un giro in centro, una visita ai monumenti che vi interessano, magari un salto al mare per conto vostro (la ciclabile in sede propria di 7 km vi porta dal cento alla spiaggia senza troppa fatica).
Per la sera, per chi ha ancora energie, serate a tema in visite guidate alla scoperta dei luoghi di misteri e delitti, oppure un po’di relax e quattro chiacchiere in un luogo tranquillo per scambiare impressioni e suggestioni. Vi aspettiamo numerosi a giugno del 2018 per farvi ammirare l’altra Ravenna.