Alessandro Tursi è stato rieletto Presidente della Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta. La votazione si è tenuta durante l’Assemblea Nazionale di Bari, dove i delegati hanno espresso anche il proprio voto per comporre il nuovo Consiglio Nazionale, con 16 membri: sono (in ordine di preferenza) Elisa Gallo, Valeria Lorenzelli, Luigi Menna, Giuliano Giubelli, Luca Polverini, Angelo Fedi, Valerio Montieri, Alessandra Tormene, Susanna Maggioni, Massimo Gaspardo Moro, Maria Vittoria Zonfrillo, Donatella Panzi, Enrico Chiarini, Massimo Tocci, Raffaele Di Marcello e Davide Pagani. Completano l’organigramma i probiviri Jacopo Michi, Andrea (Gigi) Astolfi, Alberto Deana e Marco Gemignani (supplente); infine per l’organo di controllo è stata eletta Giovanna Morini (Annamaria Epicoco, supplente).
A tutti loro vanno i nostri complimenti e i migliori auguri per un lavoro proficuo in anni che saranno fondamentali per la transizione bike friendly dell’Italia. Un grazie sentito anche a FIAB Bari che ha ospitato l’Assemblea Nazionale FIAB.
Intervista ad Alessandro Tursi, presidente FIAB
Passiamo ora alle parole del presidente FIAB, Alessandro Tursi, che si è espresso così poche ore dopo la sua rielezione a Bari. «Fin dalla prima elezione di tre anni fa ho sentito la grande responsabilità nel ricoprire questa carica e un grande entusiasmo. Inizio questo mandato con la stessa consapevolezza e lo stesso entusiasmo. Le iniziative messe in campo e tutt’ora in itinere sono molte. Le porterò avanti fino in fondo con i Consiglieri Nazionali riconfermati e neo eletti. In parallelo lavoreremo tutti assieme sulle nuove strategie e azioni da avviare per il futuro». In oltre trent’anni di storia e attivismo a livello locale, nazionale ed europeo, la Federazione ha sempre anticipato i trend, suggerendo a politica e cittadini le migliori pratiche per puntare sulla bicicletta. Ma se dovessimo fare un bilancio degli ultimi anni?
«In un contesto tremendo come quello della pandemia – ha risposto Tursi – sono stati comunque anni che hanno permesso di aprire gli occhi sull’importanza della bicicletta. È stato uno choc e lo sforzo da fare ora è trasformare l’Italia sulla base di questa presa di coscienza. Ci sono più risorse finanziarie per la mobilità ciclistica, anche se sono ancora ampiamente insufficienti. Il nostro lavoro di formiche ha permesso di compiere grandissimi progressi».
A oltre un mese dall’invasione russa dell’Ucraina un altro tema, quello energetico, è tornato poi a interessare l’opinione pubblica internazionale. Anche su questo FIAB ha dettato un modello, ripreso poi dall’ECF: il presidente Tursi ha infatti chiesto ai sindaci, tutti, di incentivare sempre di più la mobilità attiva per ridurre le dipendenze dai combustibili fossili.
«La mobilità ciclistica deve diventare una priorità: è parte insostituibile della soluzione. In Italia è impensabile convertire in ottica green e in tempi brevi 40 milioni di auto a combustione con altrettante elettriche. Del resto un paese schiacciato sulla mobilità individuale, indipendentemente dal tipo di motorizzazione, non regge dal punto di vista ambientale e dal punto di vista dello spazio pubblico. L’ha riconosciuto anche l’Organizzazione delle Nazioni Unite. Ormai la bici non è più solo amenità e la gita della domenica: il nostro lavoro è accelerare la presa di coscienza per cambiare i comportamenti».
Mozione: FIAB siamo noi
Durante l’Assemblea Nazionale di FIAB, è stata inoltre approvata una mozione che riportiamo per intero qui sotto e che ne rafforza lo spirito volontaristico e collaborativo:
“FIAB è tutti noi, noi siamo FIAB. FIAB è un’associazione di volontariato, e il volontariato è uno dei nostri valori, non un limite o una condizione imposta. Tutti in FIAB, a cominciare da chi si rende disponibile a ricoprire temporaneamente le cariche dirigenziali locali e nazionali, svolgono un servizio a titolo di volontariato, sorretti esclusivamente dalla passione e dalla fiducia nella missione della Federazione e dall’ideale adesione ai suoi valori etici.
Le proposte che vengono dai Soci sono linfa per la vitalità di FIAB, che deve sempre essere aperta al cambiamento per raccogliere nuove sfide e evolversi. Affinché ciò avvenga nel pieno rispetto dello spirito di volontariato che ci contraddistingue, è necessario che chi intende avanzare idee, progetti e visioni o modifiche delle procedure, lo faccia sempre e solo in modo propositivo, quindi, inscindibilmente dalla propria piena disponibilità a lavorare alla realizzazione di quanto propone: FIAB siamo tutti noi, siamo tutti al servizio della stessa nobile causa. Siamo una grande Federazione aperta, democratica e inclusiva, che potrà raggiungere traguardi e risultati altissimi solo se vi sarà un lavoro di concerto tra le tante energie in essa presenti”.