Assicurazione per le e-bike: dalla Commissione europea la proposta che “criminalizza” la pedalata assistita

Assicurazione per le e-bike: dalla Commissione europea la proposta che “criminalizza” la pedalata assistita

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Assicurazione per responsabilità civile obbligatoria anche per le biciclette a pedalata assistita? La richiesta arriva dalla Commissione Europea che, in una proposta di modifica della Direttiva comunitaria che regola l’obbligo di assicurazione civile per i veicoli a motore, chiede di imporre l’obbligo di assicurazione anche alle bici elettrichea pedalata assistita (i cosiddetti “pedelec“) con motore fino a 250 Watt di potenza e velocità massima di 25 km orari (normati dalla direttiva 2002/24/CE).

La European Cyclists’ Federation (ECF), che rappresenta gli interessi dei ciclisti in Europa, in un position paper del 2017 criticava già tale proposta, ciclicamente tirata fuori in ambito europeo, affermando che si tratterebbe di una criminalizzazione delle biciclette a pedalata assistita e, di fatto, l’introduzione dell’assicurazione obbligatoria ucciderebbe questo nascente mercato che sta sostituendo, con notevoli benefici per l’ambiente e la congestione stradale, i motorini e, in piccola parte, anche le automobili.

In Europa, secondo la Confederation of the European Bicycle Industry (CONEBI), sono 1.667.000 le bici elettriche vendute nel 2016, il 22.15% in piùche nell’anno precedente. Tra i maggiori produttori la Germania capitana tutti con 605mila e-bike vendute, il 36% delle vendite nazionali, seguita dai Paesi Bassi con 273mila unità (16%), dal Belgio con 168mila unità (10%) e da Francia e Italia, divise da 10mila unità a favore dei Transalpini(134mila contro 124mila, cifre che valgono l’8% delle vendite nazionali per entrambe i Paesi).

Riprendendo gli accordi sul clima di Parigi il CONEBI, addirittura, suggerisce che tutti i Paesi della zona UE necessitino di un incremento del comparto e-bike proprio per spingere il cambiamento verso un’economia dei trasporti a più basso impatto ambientale, ma questo mercato, secondo l’ECF, rischia di sparire se passa la revisione della Motor Insurance Directive per come è stata paventata.

Ma c’è il reale pericolo che ciò avvenga? In realtà si tratta solo di una proposta, anche se la la Commissione Europea sottolinea chiaramente che “i nuovi tipi di veicoli a motore, come le biciclette elettriche, i segway e gli scooter elettrici, rientrano già nel campo di applicazione della direttiva. L’utilizzo di tali nuovi tipi di veicoli elettrici a motore nel traffico ha il potenziale di causare incidenti, le cui vittime devono essere tutelate e rimborsate rapidamente“, anche se chiarische che  “Tuttavia, l’attuale direttiva attribuisce altresì agli Stati membri il potere di esentare tali veicoli dall’assicurazione per la responsabilità civile autoveicoli, laddove essi lo ritengano necessario. Durante la consultazione pubblica, numerose associazioni che rappresentano l’industria delle biciclette elettriche hanno richiesto l’esclusione di tali veicoli dalla direttiva stessa, sostenendo che imporre un’assicurazione per la responsabilità civile potrebbe minare l’utilizzo delle biciclette elettriche. Ciò non è considerato necessario alla luce del potere degli Stati membri di esentare le biciclette elettriche o qualunque altro nuovo veicolo elettrico a motore. In tal caso, i fondi nazionali di garanzia si farebbero carico dei costi del rimborso delle vittime di incidenti causati da tali nuovi tipi di veicoli. Tale alternativa fornisce il massimo livello di protezione delle vittime, senza la necessità di ulteriori interventi da parte dell’UE“.

Quindi la UE è intenzionata a imporre l’obbligo di assicurazione per le bici elettriche a pedalata assistita sotto i 250W, lasciando però ai singoli Stati membri la possibilità di esentare gli stessi tipi di mezzi dall’obbligo. Ma con una pesante precisazione: le vittime degli incidenti causati da pedelec e segway vanno risarcite e, se non ci deve pensare il guidatore dotandosi di una assicurazione RCA, ci deve pensare lo Stato membro che ha concesso l’esenzione dall’assicurazione. Nel caso italiano, ad esempio, sarà lo Stato a dover pagare le vittime degli incidenti attingendo al Fondo per le vittime della strada.

Non resta che aspettare e vedere come andrà a finire, ricordando che, i soci FIAB, hanno già un’assicurazione Responsabilità Civile inclusa nel costo della tessera e che la prudenza è il primo elemento di sicurezza per tutti, pedoni, ciclisti e automobilisti