Vittoria ECF contro l’obbligo di assicurazione per le e-bike: primo stop dell’Europarlamento alla direttiva

Vittoria ECF contro l’obbligo di assicurazione per le e-bike: primo stop dell’Europarlamento alla direttiva

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Niente assicurazione obbligatoria per le biciclette elettriche. La notizia è stata comunicata dall’European Cyclists’ Federation (ECF) che ha reso noto il voto favorevole del Consumer Affairs Committee del Parlamento Europeo all’esclusione delle e-bike dalla nuova direttiva che disciplina l’assicurazione dei veicoli. Come parte integrante della mobilità ciclistica, la pedalata assistita non può essere equiparata agli altri mezzi di trasporto soltanto perché ha un motore da 250W che spesso fa la differenza nella scelta della bici come abitudine quotidiana. Decisioni che rendono le nostre città più libere dal traffico e dalle automobili.

Il no all’estensione dell’assicurazione alle e-bike è stato festeggiato anche da Fiab che parla tramite il vicepresidente ECF Alessandro Tursi. «Grazie a un lavoro di advocacy coordinato da parte di ECF ai tavoli delle istituzioni UE e dei suoi membri a livello nazionale – dichiara Tursi – è arrivato un primo importante stop alla proposta di Direttiva avanzata lo scorso anno dalla Commissione Europea di rendere obbligatoria l’assicurazione anche per le elettriche». Un risultato che, come sottolinea ECF, avrebbe compromesso il vero e proprio boom che la pedalata assistita sta avendo a  livello internazionale.

Incassata una prima vittoria, la parola passa ora all’aula del Parlamento Europeo e al Consiglio Europeo. Al di là dell’ottimismo che la stessa ECF non nasconde in un comunicato dove sostiene che è «estremamente improbabile che ci siano grossi cambiamenti», tutto l’ambiente bike friendly resta concentrato sull’obiettivo finale. Ovvero la definitiva pietra tombale su questa pericolosa proposta. Risultati concreti come questi, che impattano sulla vita quotidiana delle persone che scelgono la bicicletta per i propri tragitti quotidiani, non sarebbero possibili se non con il supporto dei soci e delle associazioni sul territorio a livello europeo. «Senza ECF, Fiab e le altre decine di associazioni nei vari paesi europei – evidenzia Alessandro Tursi – non vi sarebbe stato alcun argine alla direttiva: ecco perché ogni tesserato in più contribuisce a far vincere questa e tante altre sfide per il bene di tutte le persone di oggi e di domani».