Biciamici Viareggio: da gruppo Facebook ad associazione FIAB

Biciamici Viareggio: da gruppo Facebook ad associazione FIAB

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Un gruppo di persone, tanta volontà, un Sindaco frettoloso, due Soci attenti, lo “spirito FIAB” e un po’ di fortuna. Storia della nascita di una nuova associazione

Viareggio è adatta agli spostamenti in bici, gran parte dei cittadini la usa tutto l’anno e non solo nel tempo libero. Ma anche la lista degli ostacoli è lunga: la città è ancora pensata per essere vissuta da un abitacolo, le resistenze al cambiamento sono forti.

Nasce così, a luglio 2013, il gruppo facebook “Biciamici”: uno spazio virtuale per condividere idee, scambiarsi informazioni e proporre, almeno per cominciare, di limitare l’uso dell’auto a favore della bici. Il gruppo, nel giro di un mese raggiunge quota 400 iscritti.
La solidità e le intenzioni del gruppo vengono subito messe alla prova dagli eventi.

10 agosto. Il Sindaco di Viareggio annuncia un’ordinanza per la chiusura di un tratto di via Fratti alle biciclette “a tutela dei pedoni” e a seguito di non meglio specificati incidenti. Via Fratti costituisce il maggiore asse per attraversare in bici il centro di Viareggio e da anni è condivisa da ciclisti e pedoni senza problemi.
Decidiamo di manifestare il nostro dissenso con una pedalata di protesta dal titolo “Facciamo sentire i nostri campanelli” . Da qui inizia il percorso che ci ha portati a passare in poco più di un mese da “semplice” gruppo facebook a vera associazione aderente alla FIAB.

16 Agosto. Inoltrata nota al Comune per la revoca del divieto e piena disponibilità a collaborare. Nessuna reazione. Ci troviamo sulla via ciclopedonale nei pressi del tratto chiuso. Telecamere, palloncini, volantini, cartelloni e un megafono. Man mano che l’allegra e rumorosa combriccola avanzava altri si accodano, un centinaio di persone. Percorriamo via Fratti suonando i campanelli fino all’abitazione del Sindaco che risiede proprio nel tratto “incriminato”. La stampa dà molto risalto alla nostra protesta, il Sindaco affibbia ai pacifici manifestanti la qualifica di “maleducati, irrispettosi e insensibili”. Ma tale è il risalto in città che Sindaco e vice Sindaco si giustificano dicendo che si è trattato di un provvedimento tampone per fronteggiare l’emergenza estiva.

23 agosto. In attesa della revoca del divieto ci riuniamo a studiare il da farsi. C’è anche l’avvocato Michi, da tempo socio FIAB, che ci informa sulla possibilità di ricorso al Ministero dei Trasporti, con effetto di sospensione dell’ordinanza. Conveniamo di tenere il ricorso quale extrema ratio e di dare al Sindaco la possibilità di ritirare l’ordinanza per i primi di settembre. Nel frattempo prendiamo la storica decisione di costituirci in associazione e di lanciare una raccolta firme i due sabati successivi.

31 agosto. Punto di raccolta firme lungo la pista ciclabile di via Vespucci, con palloncini, caramelle e pompa per gonfiare le gomme, fermiamo garbatamente i ciclisti e raccogliamo circa 200 firme.

7 settembre. Banchetto in via Fratti, in meno di tre ore più di 250 firme (totale 450), parliamo con molte persone e ascoltiamo le proteste di tanti ciclisti venuti appositamente per firmare.

13 settembre. L’Amministrazione continua ad ignorarci, gli avvocati Jacopo Michi e Luca Russo notificano al Ministero il ricorso per conto di Biciamici Viareggio ed alcuni cittadini. Si chiede di annullare, previa sospensione, il provvedimento dirigenziale, con ripristino della situazione precedente.

20 settembre. Via Fratti viene finalmente riaperta alle biciclette: grande risalto sulla stampa locale (un efficacissimo “VIA LIBERA” con sotto allegra foto dei manifestanti alla scampanellata di protesta). Il Sindaco pare imbarazzato, parla di “urgenza e temporaneità”, “rischi” e rimanda al nuovo piano per la mobilità.

20 settembre. Si costituisce formalmente l’associazione BiciAmici Viareggio, che aderisce a FIAB, anche grazie al supporto dei soci F. Baroncini e  J. Michi. Presidente di Biciamici Viareggio viene eletto Mario Andreozzi.

21 settembre. M. Andreozzi, J. Michi e F. Baroncini si incontrano con il vice Sindaco e Assessore alla mobilità, con la presidente del Consiglio Comunale e con l’addetto alla comunicazione del Sindaco, che propongono all’associazione BiciAmici di preparare un documento di proposte sulla mobilità alternativa a Viareggio. La proposta di Fiab per la consulenza di un proprio architetto viene accolta con molto favore. L’incontro si chiude con l’augurio che sia l’inizio di un percorso di fattiva collaborazione con la Pubblica Amministrazione.

28 settembre. Finalmente rimosse da via Fratti le transenne, su pressione di Biciamici presso l’Ufficio del Cittadino: “ignoti” puntualmente le ricollocavano a sbarramento della via.

5 ottobre. L’associazione partecipa con un proprio gazebo alla locale fiera “Bocchette Expò”, con materiale sulla convivenza pedoni-bici, pubblicazioni Fiab sul furto ed un modulo per le proposte dei cittadini sulla ciclabilità viareggina.

Oggi. Biciamici Viareggio è un’associazione Fiab, conta già una trentina di Soci, in crescita, ha lanciato un sondaggio fra i cittadini di Viareggio su esigenze e priorità che i ciclisti porteranno all’attenzione dell’Amministrazione.

In poco più di un mese un gruppetto di ciclisti “arrabbiati” è riuscito a sensibilizzare l’opinione pubblica sui nostri temi, si è costituito in associazione ed ha aderito a FIAB, ha ottenuto la sospensione di un’ordinanza impopolare e lesiva dei diritti dei ciclisti, ha avviato un dialogo con la Pubblica Amministrazione, ha attirato l’attenzione delle forze politiche cittadine.

Ci siamo domandati come sia stato possibile: la crisi ci ha dato una mano con un crescente interesse, anche economico, per la bicicletta, una maggiore consapevolezza “politica” ci ha fatto reagire con determinazione ad un provvedimento irrazionale.
Di sicuro c’è anche una componente di fortuna, la corrente di simpatia e stima reciproca che si è subito stabilita tra i soci fondatori. O forse tutto questo è solo merito della bellezza di andare in bicicletta?