A Torino in 10mila per il Bike Pride con Fiab. Basta fake news sulla bici

A Torino in 10mila per il Bike Pride con Fiab. Basta fake news sulla bici

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“In bici ci metto più tempo”, “in bici, ma solo la domenica”, “in bici respiro lo smog”. Tanti i luoghi comuni, troppe le fake news che presentano la mobilità ciclistica come una scelta per pochi fanatici. Erano in 10mila all’ottavo Bike Pride di Torino, una carovana di ciclisti che hanno partecipato alla manifestazione tra le piazze e le vie della città sabauda. Scampanellando, tanti hanno chiesto una battaglia culturale per convincere sempre più persone della bontà della scelta a due ruote. Come sempre poi, i ciclisti hanno chiesto sicurezza per chi pedala nel traffico e la realizzazione di nuovi spazi condivisi in città, dalle isole pedonali alla riduzione della velocità per le auto.

Sono partiti dal Valentino, il parco torinese affacciato sul Po, i diecimila ciclisti del Bike Pride. A organizzare la manifestazione l’associazione Bike Pride Fiab, con le partnership, fra le tante, di Legambiente e di Greenpeace. Presenti all’evento anche tre assessori del Comune di Torino: l’occasione ideale per l’amministrazione di annunciare l’ufficiale “trasloco” della delega alla mobilità dolce dall’Ambiente all’assessorato della Viabilità. «Un passaggio obbligato e positivo», il commento del presidente Bike Pride Fiab Fabio Zanchetta.

Contro i luoghi comuni che limitano la diffusione delle mobilità ciclistica l’evento di Torino ha anche cesellato un documento disponibile online – che vi invitiamo a leggere – dove è il fact checking a fare chiarezza. In ordine sparso, pedalare – si dice – farebbe male ai polmoni per via dello smog, quando diversi studi parlano invece di una presenza di CO maggiore all’interno degli abitacoli; pedalare in città è rischioso – lamentano altri – ma si dimentica che col raddoppio del numero dei ciclisti il rischio incidenti diminuirebbe del 34%.