La civiltà dell’auto è morta? Nasce la “bikenomics”

La civiltà dell’auto è morta? Nasce la “bikenomics”

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La pesante crisi del mercato automobilistico italiano e mondiale fa una vittima illustre a Bologna. La 38° edizione del Motorshow è stata annullata. “Totale assenza delle case automobilistiche” dicono gli organizzatori.

E’ una Fiera che portava centinaia di migliaia di presenze nel capoluogo dell’Emilia Romagna. E’ legittimo quindi lo sgomento e la preoccupazione di tutto l’indotto, degli adetti ai lavori e del settore dell’accoglienza turistica.

La civiltà dell’automobile è morta? Forse è ancora presto per dirlo, però qualcuno comincia seriamente a pensare che quella attuale non sia una crisi temporanea e indica nella “Bikenomics” una possibile alternativa, come fa il nostro Coordinatore FIAB dell’Emilia Romagna Bibi Bellini in un’intervista a Radio Città del Capo.

Indipendentemente da quel che succederà al settore automobilistico, per noi di FIAB è evidente da un pezzo che l’economia della bicicletta e il suo indotto è in forte crescita, i tutto il mondo. Più gente si muove in bicicletta per turismo, più gente la usa per lavoro e per trasportare merci, naascono nuovi lavori, ecc. Insomma la “bikenomics” è ormai una realtà.

E di Bikenomics se ne parlerà  lunedì 28 ottobre 2013, dalle 16.30 alle 18.30, a Milano presso la FABBRICA DEL VAPORE (Sala Corridoio) nell’ambito di Citytech. Al dibattito, moderato ed introdotto da Paolo Pinzuti, interverrà anche il Presidente FIAB Giulietta Pagliaccio.

Scrivono gli organizzatori del convegno: “Bikenomics è un concetto che unisce le parole “bicicletta” ed “economia”. Secondo un recente studio, infatti, l’uso della bicicletta nell’UE-27 sarebbe in grado di generare ogni anno benefici economici pari a 200 miliardi di euro, una cifra superiore al PIL della Danimarca e con un rapporto costi/benefici straordinario: 1 a 70. L’Italia, in quanto primo produttore di biciclette in Europa, sarebbe il paese che più di ogni altro potrebbe ricevere benefici derivanti dallo sviluppo della ciclabilità. Come cambierebbero le politiche della mobilità dei nostri amministratori se conoscessero il ritorno di investimento della bicicletta?”