La Giunta di Bologna guidata dal sindaco Matteo Lepore ha approvato il Piano Particolareggiato del Traffico Urbano (PPTU) “Bologna Città 30” che dà il via a un passaggio storico per quanto riguarda la mobilità attiva, la sicurezza e la qualità della vita. Dal primo luglio Bologna diventa di fatto una Città 30. Su questo tema la Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta si batte da tempo con il proprio lavoro di advocacy nelle istituzioni, a tutti i livelli. Non è l’unica città che ha attuato in Italia misure di questo tipo (citiamo gli esempi di realtà come Olbia e Cesena), ma è la prima volta in cui un capoluogo di Regione si impegna in maniera così chiara per diventare una Città 30.
L’approvazione del Piano da parte del Comune di Bologna è stato commentato così dal sindaco Lepore: “Una rivoluzione per migliorare la qualità della vita di tutti e il modo in cui viviamo lo spazio pubblico, che farà di Bologna una città più sicura, sostenibile e a misura di bambini, famiglie, anziani. Con l’obiettivo di avere zero morti sulle strade”. Sempre in Italia c’è anche un’altra grande città, Milano, che presto potrebbe seguirne l’esempio.
Così il presidente FIAB, Alessandro Tursi: “Quello di Bologna è un traguardo importantissimo: fa fare un salto di scala, perché siamo in un capoluogo metropolitano. Il primo in Italia ad adottare una misura simile. Di fronte al disinteresse e allo scetticismo del legislatore nazionale, molte amministrazioni stanno rimediando di propria iniziativa. Ricordo l’esempio dei sette comuni della costa teramana che, su spinta di FIAB e Assoturismo-Confesercenti, stanno deliberando e attuando la zona 30 più lunga d’Italia. Alla luce di questo, la strategia è realizzare l’Italia a 30 km/h un pezzo alla volta, con la speranza che ogni passo avanti possa far prendere coscienza riguardo alla necessità di approvare la proposta di legge nazionale alla quale ha lavorato anche FIAB”.
A questo proposito è doveroso citare il sopracitato documento a cui FIAB ha dato il proprio contributo. La Federazione infatti è stata tra i promotori di una proposta di legge nazionale sulle Città 30, redatta a cura di Andrea Colombo (ex Assessore alla mobilità di Bologna ed esperto di mobilità sostenibile e sicurezza stradale). Il cuore della proposta dal punto di vista della regolazione è l’inversione fra regola ed eccezione nei limiti di velocità urbani rispetto ad oggi: al posto dei 50 km/h validi in generale salvo le “zone 30”, i 30 km/h diventano la norma in tutte le strade classificate dai Comuni come di quartiere, interzonali e locali, salvo solo gli assi di scorrimento veloce a 50 km/h.
Cosa è successo dopo la presentazione della proposta di legge nazionale sulle Città 30 al Mobilitars di Bologna? FIAB ha ricevuto conferme sul fatto che sono in corso proficui incontri con parlamentari di tutti gli schieramenti al fine di depositare ufficialmente il documento in Aula. Sappiamo inoltre che il lavoro svolto da Colombo e dalle associazioni come FIAB si è guadagnato l’interesse da parte dei Consigli comunali di Milano e Firenze.