Ministro Delrio, serve una campagna di civiltà della strada

Ministro Delrio, serve una campagna di civiltà della strada

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Tornata da un biciviaggio FIAB in Francia faccio una riflessione con voi.

Abbiamo percorso in 50 ciclisti oltre 400 km; abbiamo attraversato una grande metropoli come Parigi, città medie e piccoli villaggi. Abbiamo quindi percorso le strade più diverse, come potete immaginare, e lo abbiamo fatto anche in giorni lavorativi.

Abbiamo percorso strade, perché anche lì non sempre ci sono le ciclabili ma quasi ovunque trovi un semplice pittogramma sulla strada “normale”, anche in contro senso, che sta a significare “attenzione automobilista, sulla strada non sei solo: puoi trovare i ciclisti”.

In una settimana di pedalate in queste condizioni non ho sentito un clacson suonare (se non per salutarci allegramente) né un automobilista alterato.

Anzi, abbiamo visto automobilisti fermi nonostante avessero la precedenza, abbiamo visto un’auto ferma in mezzo alla strada con le 4 frecce per bloccare il traffico e permettere a noi di attraversare in sicurezza.

Abbiamo visto tante facce liete di vederci così in tanti nel loro paese in bicicletta: forse pensavano anche che oltre le ruote stavamo facendo girare la loro economia locale.

Abbiamo visto persone che evidentemente vivono lo spazio pubblico come una cosa di tutti e non una loro proprietà privata.

Trovo questo comportamento molto civile e allora credo che sia giunto il momento per una grande e martellante campagna di civiltà della strada e lo chiedo al ministro Graziano Delrio.

Caro ministro Graziano Delrio, le infrastrutture ciclabili servono ma occorre creare un’infrastruttura culturale nuova negli automobilisti italiani che faccia comprendere che non esistono privilegi di casta perché si possiede/utilizza un’auto.

E prevengo subito le solite osservazioni di quelli che “…si ma anche i ciclisti…”: la cultura, l’educazione e il rispetto vanno diffusi alla grande massa, se vogliamo un Paese civile, e oggi la grande massa usa l’auto. La massa educata, saprà poi scendere dall’auto e prendere una bicicletta nel rispetto delle regole e nella condivisione dello spazio pubblico con gli altri.