Il 17 maggio 2008 il Consiglio Nazionale ha approvato la posizione della FIAB contraria all’obbligatorietà del casco
La FIAB, fino ad oggi, non ha mai dovuto intervenire a seguito di proposte per l’obbligatorietà del caschetto.
Proposte che talvolta però vengono avanzate in qualche Paese europeo, fortunatamente sempre con scarso successo (salvo il caso vergognoso della legislazione anti-ciclisti spagnola). Proprio contro questi “tentativi” l’ECF (l’European Cyclists’ Federation alla quale la FIAB aderisce) ha espresso già da molti anni in un documento ufficiale il proprio orientamento (che può essere sintetizzato così: “Favorevoli all’uso del casco ma assolutamente contro alla sua obbligatorietà per legge”).
La FIAB invece, prima di approvare questo documento, non si era mai espresso ufficialmente le proprie posizioni, pur condividendo e pubblicizzando il documento dell’ECF. La FIAB invece, anche per voce delle proprie associazioni aderenti, aveva consigliato l’uso del casco in molte occasioni (specie per le attività escursionistiche o durante le attività educative nelle scuole e verso i giovani). Forse senza chiarire che essere favorevoli ad un uso consapevole del casco non significa approvare un’eventuale legislazione che lo rendesse obbligatorio Pochi mesi fa però un’Agenzia di Stampa diffondeva una notizia in cui sembrava che la FIAB, in qualche modo, fosse corresponsabile di una proposta di legge per l’obbligatorietà del casco. Al di là di smentite, si è sentita pertanto la necessità di chiarire, con un documento ufficiale, la nostra posizione, sperando comunque di non doverla mai “sfoderare” in occasione di qualche sciagurata proposte di legge.