Ciclisti kriminali (Germania) e giornalismo provinciale (Italia)

Ciclisti kriminali (Germania) e giornalismo provinciale (Italia)

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Una notissima agenzia di stampa ha recentemente diffuso un titolone che suscita allarme anche nel mondo della bicicletta. “Germania: ciclisti indisciplinati, chiesta tolleranza zero

Attingendo alle mie vaghissime conoscenze di tedesco, del paese in cui ho vissuto 20 anni ed all’innata quanto malevola sfiducia per un certo giornalismo ho fatto una breve ricerca. Alla citata Conferenza nazionale sul traffico per K. Nehm  “quasi nessun ciclista circola con le luci o rispetta la direzione giusta di marcia e i semafori”. Fin qui riferisce l’autorevole agenzia di stampa italica. E questo richiama subito alla memoria analoghe affermazioni in circolazione dalle nostre parti. Che sia nel DNA di chi usa la bici essere kattifo e perikolosen per i poveri automobilisti da essi minacciati? L’agenzia di stampa non riporta che il sig. Nehm si è beccato anche forti smentite (*) da parte di numerosi esperti del settore, fra cui quella del presidente dell’ADFC (la federazione sorella della Fiab in Germania). Smentite che ruotano su due punti ampiamente dimostrati:
– i ciclisti sono indisciplinati quanto altri utenti della strada, automobilisti, pedoni etc. (ma sono causa di danni irrisori)
– gran parte delle città ancora non è adeguata alla circolazione sicura e vantaggiosa delle bici 
Esattamente quello che diciamo in Italia, dati alla mano. Le agenzie di stampa, ed anche amministratori, giornalisti, chiacchieroni da bar etc farebbero bene a stamparselo in mente. Oppure chiedere per es. a Fiab, soggetto competente in materia, prima di diffondere bufale.
Dal nostro punto di vista di paese con ciclabilità sottosviluppata semmai è degno di nota che anche le città tedesche, infinitamente più ciclabili delle nostre, necessitano a detta degli esperti di grossi interventi a favore delle biciclette. Insomma la realtà tedesca, con migliaia di chilometri di piste ciclabili, attraversamenti dedicati alle bici quasi ad ogni incrocio, zone 30 e moderazione del traffico su gran parte delle superfici urbane, non è ancora ritenuta sufficiente dagli esperti di traffico tedeschi. Condizioni che per le nostre terre sarebbero già quasi il paradiso. Prendano nota non solo giornalisti e chiacchieroni da bar, ma soprattutto i nostri politici ed amministratori.