Ciclisti, rassegnatevi: รจ sempre colpa vostra

Ciclisti, rassegnatevi: รจ sempre colpa vostra

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“Sicuri in bicicicletta”, un progetto, in collaborazione fra Polizia di Stato, Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Fondazione Ania e Federciclismo, per tutelare, almeno cosรฌ si dichiara, i ciclisti sulle strade.

Il progetto, molto incentrato sui ciclisti sportivi, prevede incontri formativi per spiegare quali comportamenti adottare per viaggiare sicuri sulle strade, puntando ad aumentare lโ€™utilizzo delle protezioni come il casco o le pettorine per aumentare la visibilitร  dei ciclisti.

Tutto molto bello.

Peccato per la povera ciclista recentemente investita mentre era ferma, in bici, ad un semaforo, da un suv in retromarcia “impazzito” (come scrivono i giornali, omettendo di far notare che le auto non impazziscono, semmai lo fanno gli autisti); avesse seguito uno dei corsi sulla sicurezza stradale previsti dal progetto e, magari, avesse indossato il casco, probabilmente il suv stesso non l’avrebbe investita, o, se l’avesse fatto, non gli avrebbe torto un capello…

Peccato per le centinaia di ciclisti uccisi (e per le loro famiglie) mentre pedalavano nel pieno rispetto delle norme del codice della strada e del buon senso; se avessero seguito un corso sulla sicurezza stradale, magari l’autista ubriaco e/o drogato, o distratto dal telefonino o dal giornale, o ancora il guidatore che non rispettava i limiti di velocitร , le precedenze, il semaforo rosso, ecc., non li avrebbero sfiorati o, se in caso di investimento, sarebbero rimasti miracolosamente illesi…

Peccato che Polizia di Stato, Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Fondazione Ania e Federciclismo, dato atto che รจ una sacrosanta veritร  che i ciclisti devono adottare comportamenti corretti, non riescano a capire che altrettanto, e forse di piรน, devono fare gli automobilisti, i camionisti, i motociclisti, visto che il loro mezzo, anche per una banale distrazione, puรฒ uccidere, cosa che una bicicletta, per fortuna, raramente puรฒ fare…

P.S. Moltissimi utenti della strada sono automobilisti e, contemporaneamente, pedoni e/o ciclisti. Puntare sull’educazione stradale a 360ยฐ, magari, sarebbe piรน utile che non dividere le persone in categorie.