Ciclopista dell’Arno. La Regione Toscana da il via al progetto della FIAB.

Ciclopista dell’Arno. La Regione Toscana da il via al progetto della FIAB.

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L’assessore Luca Ceccobao ha dichiarato alla stampa l’impegno della Regione Toscana a finanziare e quindi a realizzare il progetto della Ciclopista dell’Arno (si veda articolo già segnalato su Repubblica.it del 20.10.12 Parte la pista ciclabile dell’Arno, un sogno lungo 270 chilometri). E’ un progetto fortemente voluto da Fiab-Toscana, iniziato ufficialmente con Parole e Pedali del 2007 e con la successiva raccolta di firme, proseguito poi con la Ciclostaffetta del 2008, successivamente con il Protocollo e la redazione dello studio di fattibilità, i cui contenuti sono quelli messi in evidenza dall’articolo stesso.

 

Vi presentiamo una sintesi del progetto Ciclopista dell’Arno su cui il Coordinamento FIAB Toscana ha lavorato per anni e che si è materializzato nel progetto della Regione Toscana su cui la regione stessa propone un forte investimento. Il tutto all’interno della proposta di ‘Rete regionale della mobilità dolce’ che, sabato 27 ottobre a Rapolano Terme (SI), verrà presentata dall’assessore regionale alle infrastrutture Luca Ceccobao. La FIAB parteciperà alla tavola rotonda che seguirà la conferenza stampa dell’assessore.

Il Coordinamento FIAB Toscana ritiene un grande successo il lavoro che è stato svolto in questi anni e ritiene altresì che investire sulla Ciclopista dell’Arno rappresenti un passo importantissimo verso la realizzazione di una rete regionale che permetta al cicloturista, ma anche al ciclista urbano, di potersi spostare in sicurezza lungo tracciati che sono centrali per la mobilità ciclistica regionale

Ciclopista dell’Arno

L’Arno, secondo la legge che istituisce le Autorità di Bacino, è un fiume di interesse nazionale, attraversa la Toscana e bagna Firenze e Pisa.

L’idea di promuovere una pista ciclabile, a fianco del fiume, dalla sorgente alla foce, circa 240 chilometri, parte dalla duplice constatazione che l’Arno evoca una storia ed attraversa paesaggi di ineguagliabile attrazione turistica. Una ciclopista lungo l’Arno ha una duplice valenza:turistica e di mobilità alternativa all’uso dell’automobile per spostamenti quotidiani.

C’è poi da tener presente che l’Arno, in tutti i comuni attraversati è accompagnato da tre tratte ferroviarie: Stia- Arezzo, Arezzo- Firenze e Firenze- Empoli- Pisa che garantiscono lo scambio bici/treno.

Nel 2004 l’Assessorato all’Ambiente della Regione Toscana presentò un primo studio di fattibilità, ripreso nel 2007 dall’Ufficio Regionale del Genio Civile che fa capo alle province di Arezzo, Firenze, Siena, Pistoia e Prato.

Il Coordinamento regionale della FIAB ha collaborato con i tecnici del Genio Civile, che hanno provveduto alla redazione di un “manuale delle piste ciclabili in ambito fluviale” nel quale viene riportata la segnaletica proposta dalla FIAB per Bicitalia.

Poi, nel 2008 la FIAB Toscana ha effettuato una ricognizione sulla tipologia di piste ciclabili, presenti e in progetto, lungo tutto l’itinerario da Stia, in provincia di Arezzo, a Marina di Pisa, proponendo l’itinerario ciclabile di cui al punto successivo.

Descrizione sommaria del tracciato da Stia a Marina di Pisa

Partenza da Stia, provincia di Arezzo. Da Stia a Ponte a Poppi il tracciato è pianeggiante (10 km) e sono ipotizzabili sia piste ciclabili urbane protette che ciclovie con utilizzo delle strade comunali e provinciali esistenti.

Poi Ponte a Poppi, Bibbiena, Rassina (andamento pianeggiante) sono presenti strade vicinali, provinciali e comunali a basso traffico da riconvertire a ciclovie ( lunghezza circa 16 km).Fino a Ponte Buriano l’itinerario assume caratteristiche cicloturistiche (circa 15 km)i. A Ponte a Buriano, nella previsione di un nuovo ponte stradale già programmato, è possibile un collegamento con la ciclopista della Chiana. Riserva naturale di Ponte a Buriano e La Penna e quella di Levane e Bandella per una lunghezza di circa 18 km.

A valle della diga di Levane, si apre il Valdarno Superiore. Nel Comune di Montevarchi sono presenti numerosi itinerari ciclabili con collegamento all’ospedale regionale della Gruccia, che avviene anche da San Giovanni Val d’Arno. Su tutta l’asta da Levane a Incisa la ciclopista può essere integrata al sistema delle ciclopiste urbane già realizzate, in cui la parte cicloturistica è aderente e/o combaciante con gli argini leopoldini, mentre quella per la mobilità urbana, viene ricavata dal “rifasamento” delle ciclopiste esistenti o da nuove ciclopiste. Levane-Incisa circa 28 chilometri e il progetto di pista ciclabile è stato inserito nel programma, finanziato dalla Regione Toscana e curato dalla Provincia di Arezzo, denominato Valdarno Mobility Management, dove è prevista una integrazione fra mobilità ciclabile e Trasporto Pubblico Locale via gomma e via ferro.

Da Incisa a Pontassieve l’itinerario mantiene un interesse cicloturistico.

Da Pontassieve alle porte di Firenze, circa 12 chilometri, passando per Sieci e Compiobbi, ci sono varie ipotesi di ciclopista in un contesto urbano piuttosto complesso. L’area urbana di Firenze con decine di chilometri di ciclopista già realizzata va “rifasata” e messa a norma tramite nuovi interventi strutturali e idonea segnaletica.

A valle di Firenze, è presente la ciclopista che conduce ai Renai. Fra Signa e Montelupo, la Provincia di Firenze ha disponibile un progetto definitivo per un tratto di 13 km quasi esclusivamente di ciclopista. Da Montelupo ad Empoli lo studio di fattibilità della FIAB prevede di utilizzare l’argine in riva sinistra o l’area golenale in funzione delle prescrizioni tecniche di sicurezza. La lunghezza del tratto è di circa 8 chilometri a valenza integrata (al ponte stradale per Sovigliana va affiancata una passerella)

Dal ponte di Sovigliana a Marcignana, circa 5 chilometri in itinerario urbano e circa 6 lungo la golena/argine sia in riva destra che sinistra; è da studiare il modello integrato circolare o a pettine come ipotizzato nel Valdarno Superiore, data l’alta densità urbana fra Empoli e Sovigliana.

Date le caratteristiche dei piccoli centri attraversati fino al ponte per Fucecchio, FIAB propone una “ciclovia” tenuto conto dello scarso traffico nelle ore non di punta della viabilità ordinaria, ciò consente, fra l’altro, il passaggio dall’invaso di Roffia. Si toccano i centri di San Pierino, San Donato, S.Romano, La Rotta, Pontedera.

Pontedera, come altri centri attraversati, richiede un piano di piste ciclabili per la parte urbana, attraversata la quale, in direzione di Cascina, è presente un ampio spazio golenale. L’andamento meandriforme dell’Arno da Cascina fino a Pisa contente di impostare un sistema di ciclopiste complementari, collegate “a pettine”, quelle urbane della città lineare che si è sviluppata lungo la SS 67 e quelle a vocazione turistica lungo il sistema arginale, in parte già presenti ma non conformi alla normativa tecnica di sicurezza.

Continuando verso Pisa, la sommità arginale conserva una certa stabilità anche in prossimità dell’abitato di Riglione. Negli ultimi 4 chilometri fino a Pisa il percorso arginale è piuttosto stretto, ma c’è spazio per la pista ciclabile in golena.

L’attraversamento del centro urbano di Pisa, da Porta a Piagge alla darsena Porta a Mare, presenta le stesse problematiche di altri centri urbani attraversati per la presenza di itinerari ciclabili non protetti e frammentati.

Da Pisa a Marina di Pisa si propone di utilizzare il sedime ferroviario della vecchia linea dismessa nel 1960 Pisa-Tirrenia-Livorno, denominata del “trammino”.

Conclusioni

La lunghezza dell’asta fluviale dell’Arno è 240 chilometri circa, la ciclopista/ciclovia ha uno sviluppo di circa 280 chilometri per tenere conto di alcuni itinerari sia in riva dx che sx e per il collegamento con alcune località interessanti (per esempio dall’Arno all’Abbazia di Calci). Gli investimenti necessari richiedono oltre 50 milioni di € per ciclopiste e circa 9 milioni per adattamento di strade pubbliche a ciclovie.

  • Popolazione residente interessata: 1 milione e 252 mila
  • Presenze turistiche ufficiali: 11 milioni di pernottamenti annui e altre 5 milioni di presenze
  • 6.000 pubblici esercizi
  • circa 160 strutture museali.

Nei diversi tratti la Ciclopista dell’Arno può essere:

  • Pista ciclabile/corsia ciclabile e/o ciclo-pedonale;
  • Pista/strada ciclabile in sede propria;
  • Sentiero ciclabile e/o Percorso natura in parchi e zone protette bordi fiume o ambiti rurali;
  • Ciclovia in strade con percorrenze motorizzate inferiori a 50 veicoli/g;
  • Ciclovia in strade con una percorrenza motorizzata giornaliera inferiore a 500 veicoli/g senza punte superiori a 50 veicoli/h;
  • Strada ciclabile o ciclostrada (o “strada 30”);
  • Pista ciclabile su sedime ferroviario dismesso

2008: la FIAB pedala per la Ciclopista dell’Arno, sul percorso incontra gli Amministratori Pubblici e illustra il proprio Progetto

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