A pochi mesi dalle elezioni Fiab ritorna su un tema centrale, ovvero la riforma del Codice della Strada, un disegno di legge presentato la scorsa legislatura con tre indirizzi fondamentali: semplificazione, sicurezza e sostenibilità. Obiettivi che la politica non può trascurare visto che, come dicono i dati più recenti, nel 2017 è aumentato in Italia il numero di morti per incidenti stradali.
Parliamo di un +1,6% rispetto all’anno precedente di decessi per incidenti sulle nostre strade. Pur in diminuzione, lo stesso dato complessivo per l’Europa resta allarmante: ogni settimana nel vecchio continente muoiono 500 persone secondo quanto riporta il Consiglio Europeo per la Sicurezza stradale.
Tra le principali campagne di Fiab, quella per la Riforma del Codice della Strada era nata perché si potesse giungere a un testo “più snello e facile da capire e da applicare” in tutto il paese. Così scriveva in un appello di qualche mese fa ai parlamentari la presidente Fiab Giulietta Pagliaccio. “L’obiettivo finale – sosteneva – è un Codice della Strada che metta finalmente le persone al centro, e non le strade e i veicoli”.
Il testo dell’appello Fiab ai parlamentari è stato inoltrato di nuovo agli onorevoli alla luce di dati che non possono non scuotere la politica. Lo scorso anno in tutta Europa sono state 25.250 le persone morte a seguito di incidenti stradali. A livello continentale sono stati soprattutto i paesi del nord che hanno ottenuto risultati concreti (ma mai sufficienti quando si parla di vittime della strada) sulla sicurezza per ridurre il numero dei decessi.