Sono aperte da oggi le candidature alla quarta edizione di ComuniCiclabili, la valutazione con cui FIAB attesta il grado di ciclabilità dei comuni italiani, accompagnandoli in un percorso virtuoso verso politiche bike friendly e nello sviluppo di azioni per la mobilità in bicicletta. A soli tre anni dall’avvio del progetto sono già 136 i comuni aderenti, compresi 28 capoluoghi tra cui metropoli come Roma, Torino, Bologna e Firenze: una rete che, nell’insieme, rappresenta oggi il 15% della popolazione italiana. Le candidature sono aperte fino al 31 ottobre.
«Oggi più che mai i cittadini chiedono spazio, infrastrutture e servizi per muoversi in bici in totale sicurezza. E la nuova edizione di ComuniCiclabili tiene conto del particolare periodo storico in cui siamo coinvolti che, come è noto, ha visto in tutto il mondo un vero boom della bicicletta negli spostamenti urbani – ha dichiarato Alessandro Tursi, presidente FIAB e ideatore di ComuniCiclabili – Molte città in Italia hanno avviato nuove iniziative e progetti a sostegno della mobilità sulle due ruote proprio in seguito all’emergenza sanitaria e alla conseguente necessità di distanziamento e salute. Le nuove opportunità in materia previste del Decreto Rilancio, che ha introdotto le corsie ciclabili e le cosiddette ‘case avanzate’ ai semafori, stanno certamente contribuendo al cambiamento in corso».
L’edizione 2021 si annuncia ricca di novità, a partire dal patrocinio del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che va ad aggiungersi alle altre autorevoli collaborazioni e partenariati già in essere, tra cui quelli con l’INU-Istituto Nazionale di Urbanistica e con il Centro di Ricerca per il Trasporto e la Logistica dell’Università La Sapienza di Roma. FIAB ha aggiornato i parametri di valutazione di ComuniCiclabili. Tra i criteri in esame – criteri oggettivi e misurabili raggruppati in 4 differenti aree (cicloturismo, mobilità urbana, governance e comunicazione & promozione) – si trovano ora anche le corsie ciclabili e le case avanzate ai semafori introdotte da Decreto Rilancio. Inoltre, sul fronte strategico del bike to work, le valutazioni terranno ora in considerazione le aziende sia private sia pubbliche che aderiscono a CIAB (il Club Imprese Amiche della Bicicletta).